Cultura e spettacoli - 05 marzo 2020, 18:23

Saluti "alternativi" nell'epoca del coronavirus? Il Museo Egizio prende spunto dai geroglifici

La "sfida" lanciata al pubblico con un post su Facebook: "Ecco i gesti ancora attuali. Provateci e condividete il risultato con noi"

Niente baci e niente abbracci, vietate anche le strette di mano: nell'epoca dell'emergenza coronavirus, bisogna allora trovare alternative per salutarsi. Curiosa l'iniziativa del Museo Egizio, che per riuscirci ha chiesto aiuto proprio agli antichi antenati.

C'è chi chiede aiuto ai propri antenati per affrontare l'emergenza coronavirus, soprattutto per quanto riguarda i contatti tra le persone, come strette di mano e abbracci. Il Museo Egizio di Torino va a caccia di "metodi di saluto alternativi" niente meno che attraverso i geroglifici.

"È difficile riscoprire come ci si salutasse al tempo dei faraoni - si legge in un post su Facebook del Museo - ma i geroglifici possono aiutarci in questi giorni in cui dobbiamo trovare nuove modalità di 'contatto'! Alcuni segni, che determinano parole e verbi, raffigurano gesti che usiamo ancora oggi". E allora ecco alcuni esempi, dall'uomo inginocchiato con le braccia alzate che può essere utilizzato per dire "ti adoro" al geroglifico HeH che può essere tradotto con "milione" o "tanto" e che oggi possiamo utilizzare per dimostrare il nostro affetto. "Provate anche voi e condividete con noi il risultato!", conclude il post.

Daniele Angi