Il Coronavirus rischia di aprire “entro tre mesi una voragine nel bilancio” del Comune di Torino. A tratteggiare questo scenario economico drammatico è il direttore finanziario Paolo Lubbia, questa mattina nella Commissione dedicata alla riduzione delle tasse locali per sostenere imprese e lavoratori colpiti dall’emergenza sanitaria.
La scorsa settimana la giunta Appendino ha annunciato di posticipare oltre metà maggio, per negozi ed attività produttive, il pagamento della tassa rifiuti. Una proposta della sindaco e del M5S accolta positivamente dalle opposizioni: domani verrà approvata una delibera che sospende la scadenza delle rate “per calamità naturale”
Il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo ha chiesto di potenziare ulteriormente il provvedimento, riducendo le TARI e la Cosap, oltre a posticipare l’entrata in vigore della nuova Ztl, così come richiesto dalle categorie economiche. Il collega della Lista per Torino Francesco Tresso ha auspicato la sospensione dei canoni di concessione degli impianti sportivi. Le capogruppo Federica Scanderebech e Marina Pollicino, annunciando di sostenere la mozione di Aldo Curatella, hanno invitato ad “agire per sostenere le imprese e i negozianti messi in difficoltà”.
Ulteriori sgravi che difficilmente potranno essere attuati dalla Città, come ha replicato Lubbia, se non interviene il Governo con aiuti. “Il rischio – ha chiarito il direttore finanziario – è che tra tre mesi si apra una voragine di bilancio, che è già tirato all’osso. Un po’ di risparmi si possono fare, ma non sostanziali”.
“Se è vero – ha aggiunto - che possiamo fare azioni di riduzione, abbiamo bisogno però che qualcuno a livello nazionale ci dia una mano. Ogni anno incassiamo 200 milioni di euro dalla tassa rifiuti, 100 dalle imprese e 100 dalle famiglie. Dalle aziende, per ogni rata, entrano circa 25 milioni: noi possiamo dilazionare i pagamenti, sapendo che siamo in difficoltà di cassa”.
Tema molto delicato poi è quello dell’Imu, che scade a giugno. “Noi accertiamo questa tassa – ha spiegato Lubbia – in base a quello che riceviamo, pari a 130 milioni di euro ogni sei mesi per un totale di 260 milioni. Se a giugno incassiamo 30 milioni di euro in meno, quei soldi mancano subito: se non esiste un quadro nazionale che ci garantisce in qualche maniera, è un problema”.
Gli effetti come ha chiarito Lubbia, al di là del breve termine, rischiano di essere pesanti sul lungo. “Se nel secondo semestre del 2019 – ha chiarito - avevamo rispettato i parametri dei pagamenti dei fornitori, è evidente che ora non riusciremo a saldare le fatture se non prendiamo i soldi dai contribuenti: è un circolo vizioso”.
Tra le richieste anche quella della consigliera Maria Grazia Grippo di sospendere la tassa di soggiorno per gli alberghi. “Noi – ha spiegato il direttore finanziario – incassiamo 8 milioni di euro da questo tributo, ce ne mancheranno già 3: il problema è marginale nel nostro bilancio, ma forse sarebbe più giusto dare un contributo agli esercizi”.