Si definiscono un progetto “sbagliato” di un mix di generi quali jazz, funk, hip-hop, bossanova, pop. Fare musica per loro è il modo più divertente che hanno per continuare a farsi delle domande. Sono Francesca Roca, Alessandro Negri, Samuele Di Nicolantino e Stefano Giuntoli, sono il Duopotrio. Un nome strano per un gruppo che vuole comunicare qualcosa di nuovo attraverso un linguaggio comune fatto di parole, suoni e sensazioni.
Come è nato il Duopotrio e perché si chiama così?
Abbiamo iniziato dapprima a suonare come turnisti per altri progetti musicali. Dopo un anno di esperienze di palco insieme ci siamo accorti di avere delle sonorità comuni ed è nata la voglia di costruire un progetto nostro. Inizialmente il nome era l’unione delle parole trio e d’uopo (che vuol dire “d’obbligo”) perché era d’uopo avere un nome per poter iniziare un nostro percorso. Adesso è soltanto una parola nonsense più legata al suono che al suo significato.
Fate un genere che ironicamente avete definito junk, fatto po’ jazz, un po’ funk e un po’ altra robaccia. Spiegateci meglio come è nato e si realizza questo mix di generi.
È nato dalla nostra esigenza portare il concetto del pop all’interno della musica fusion. Siamo partiti cercando di rendere il jazz e il funk più pop possibile. A questo abbiamo unito altri generi come la bossa nova, l’hip hop, la samba, la disco music, il pop, cercando di inventare qualcosa di nuovo senza legarsi ai generi da cui abbiamo preso spunto. La parola “junk”, oltre ad essere l’unione tra “Jazz” e “Funk”, in inglese significa “robaccia/rottame”
Siete passati da cover a brani inediti, cosa vi ha spinto al cambiamento di rotta?
Avevamo voglia di inventare il genere che avremmo voluto ascoltare.
Cosa vuol dire per voi fare musica?
Per noi è il modo più divertente che abbiamo per continuare a farci delle domande. Un bel gioco nel quale attraverso un linguaggio comune (parole, suoni, sensazioni) cerchiamo di comunicare qualcosa di nuovo ed estetico.
A quando un disco?
Il disco lo vediamo come un traguardo abbastanza lontano. Per il momento puntiamo più a un singolo finanziato con la nostra attività live. Per questo ci stiamo concentrando più sulla realizzazione di uno spettacolo live insieme ai nuovi componenti Samuele Dinicolantonio alla chitarra e Stefano Giuntoli al sax.
Qualche consiglio musicale e non ai nostri lettori in questo periodo di quarantena?
Alessandro: seguite su Youtube le live session di Kexp e i Tiny Desk Concert di NPR Music. Gianluca: sempre su Youtube seguite il canale di Human Safari, ascoltate l’album Acid Rap di Chance The Rapper e John Tropea. Francesca, consigli di ascolto: LoFi Hip Hop; consigli di lettura: Guida intergalattica per autostoppisti.
La vostra Torino musicale e non.
La nostra Torino? Abbiamo scritto un brano tempo fa che si intitola “Torino Acida”. Andate ad ascoltarla ;-)
News, live in programma, appuntamenti.
Data la situazione, al momento ci stiamo dedicando alla scrittura di nuovi pezzi e proponendo sui nostri social dei brani inediti in versione acustica.
Se tutto andrà bene dopo il periodo di quarantena continueremo la nostra attività live.