Piazza Foroni, “the day after”: all'indomani dell'annunciata riapertura, l'atmosfera del più noto e caratteristico mercato di Barriera di Milano sembra quella di un campo di battaglia, con poche decine di clienti, la presenza dell'esercito e un silenzio surreale. Anche se tutto scorre in modo apparentemente tranquillo, sono ormai lontani i tempi in cui “piazzetta Cerignola” era un punto di ritrovo rumoroso e colorato di comunità autoctone e migranti, italiane e internazionali.
La vita in piazza, come tutte le normali mattine, è iniziata alle sette con il montaggio dei banchi ma le disposizioni di sicurezza volute dall'amministrazione per far fronte all'emergenza coronavirus hanno modificato il mercato nel profondo: gli operatori, infatti, sono stati costretti ad abbandonare la parte centrale della piazza per disporsi solo lateralmente e nelle vie limitrofe, servendo un massimo i due clienti alla volta.
Limitate anche le entrate e le uscite al mercato, i cui unici accessi restano quelli da via Scarlatti, controllati a vista da uomini del servizio d'ordine interno. Alcune vie, inoltre, sono state chiuse al pubblico (a partire dalle 8) attraverso l'utilizzo di reti metalliche: è il caso, ad esempio, di via Baltea, via Candia (usata come uscita d'emergenza) e via Foroni.
Non sono mancati nemmeno i controlli di polizia municipale, supportati dalle forze dell'ordine e dallo stesso esercito, presente da qualche giorno in Barriera di Milano e arrivato con due mezzi “lince”: “Tutto regolare” hanno fatto sapere i militari, reduci da un sopralluogo in via Porpora.