Cultura e spettacoli - 07 aprile 2020, 09:38

LiberAzioni lancia una raccolta fondi per i detenuti di Torino. E Omar Pedrini si unisce all'appello

Il festival, organizzato dall'Associazione Museo Nazionale del Cinema, è in contatto con un'azienda di Castiglione Torinese per la produzione di mascherine: "Vogliamo anche supportare detenuti positivi che saranno scarcerati privi di una casa o sprovvisti di reti sociali di aiuto"

Una raccolta fondi per i detenuti delle Vallette minacciati dal Coronavirus e dal sovraffollamento in carcere. E' l'iniziativa del festival LiberAzioni, organizzato dall'Associazione Museo Nazionale del Cinema, il primo in assoluto a coinvolgere, in sezioni di concorso parallele, reclusi e liberi, nel settore cinematografico, artistico e letterario. 

Il crowdfunding è stato lanciato pochi giorni fa su Produzioni dal Basso (https://www.produzionidalbasso.com/project/carcere-di-torino-emergenza-covid-19-liberazioni/). Tutto è partito dall'appello di un gruppo di madri e parenti di ragazzi detenuti presso il Polo universitario della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, che si sono mobilitati per favorire la donazione di mascherine, "con l'obiettivo anche simbolico di non far sentire sole le persone recluse, in un momento in cui la popolazione carceraria è preda di molte paure e incertezze".

"La Direzione del carcere - spiegano gli organizzatori - ci ha fatto sapere che sono in una situazione emergenziale", sia per quanto riguarda la scarcerazione di "detenuti in pessime condizioni di salute" - molti senza fissa dimora –, sia perché segnalano "una gran penuria di dispositivi sanitari".

Inoltre, precisano, "in sezioni sovraffollate garantire la distanza di sicurezza è pressoché impossibile, quindi è ormai concreto il rischio che il virus possa diffondersi in maniera consistente anche nell'istituto penitenziario e ci sono ormai i primi casi positivi confermati tra agenti e detenuti".

Grazie alla mobilitazione dei genitori dei detenuti, si è creato un ponte con un'azienda di Castiglione Torinese, che ha già donato 250 mascherine. La ditta continuerà a fornire parte della sua produzione riconvertita al carcere, ma servono contributi. "La popolazione detenuta - si legge ancora nell'appello di LiberAzioni - è di quasi 1400 persone, di cui oltre 130 sono donne e 11 sono i bambini presenti all'ICAM – l'Istituto di custodia attenuata per le madri -, dei circa 50 attualmente ancora reclusi fino ai 6 anni di età con le madri nelle carceri italiane; inoltre 1000 tra agenti e personale penitenziario entrano ed escono dal carcere ogni giorno". 

Oltre alla raccolta per i dispositivi sanitari, l'obiettivo è anche quello di creare un piccolo fondo a favore dei detenuti positivi che verranno scarcerati ma si ritroveranno senza una casa in cui andare, sprovvisti di reti sociali d'aiuto. "Bisogna fare arrivare un messaggio di solidarietà forte e chiaro ai detenuti: non siete soli e abbandonati". 

La campagna di sensibilizzazione è rivolta a tutti, a cominciare dai tanti artisti che hanno frequentato LiberAzioni, come Omar Pedrini, che ha diffuso un videomessaggio siglato dal doppio hashtag #iorestoincarcere con #liberazionifestival

Manuela Marascio