Politica - 10 aprile 2020, 15:44

Militanti dell'associazione Marco Pannella di Torino digiunano per l'amnistia e il ripristino dello stato di diritto

Igor Boni: "Il sovraffollamento penitenziario è un problema enorme in questo periodo di emergenza sanitaria"

Una decina di attivisti dell'Associazione Marco Pannella di Torino (associazione torinese che sostiene le iniziative del Partito Radicale) stanno digiunando in una staffetta iniziata il 23 marzo scorso, in sostegno all'iniziativa di Maurizio Bolognetti, membro del Consiglio Generale del Partito Radicale in sciopero della fame totale da quella data.

Gli attivisti sostengono questa iniziativa nonviolenta "di dialogo" con le Istituzioni affinché le stesse si facciano parte attiva per provvedimenti urgenti che ripristinino lo Stato di Diritto in questo Paese, a partire dall'emergenza carceraria.

L'Associazione Marco Pannella di Torino dà appuntamento a tutti alla "Marcia di Pasqua - Amnistia per la Repubblica" che quest'anno avverrà dalle frequenze di Radio Radicale la Domenica di Pasqua a partire dalle ore 11.

I nomi dei digiunatori dell'Associazione Marco Pannella di Torino: Mario Barbaro, Sergio Rovasio, Loredana Carrer, Marianna Ferrara, Ezio Dore, Chiara Ardito, Gaetano Bullaro, Daniele Robotti, Blanca Briceno insieme a membri della Direzione dell'Associazione AiresVen.

 

Questa la dichiarazione di Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani) e Patrizia De Grazia Daniele Degiorgis (Coordinatori Associazione radicale Aglietta): "Decine di militanti e dirigenti radicali, oggi alle 18, battono le pentole sui balconi delle loro case come i carcerati battono le sbarre. Le notizie dei contagi in vertiginoso aumento, in particolare a Torino dove risultano per ora positivi 23 detenuti, non solo sono vere ma sono sicuramente parziali. Il problema, già oggi, è certamente più grave di quello che viene presentato".

"Lo diciamo esattamente da un mese: in presenza di pericoli di contagio con l'assembramento continuo a cui sono costretti detenuti e agenti di polizia penitenziaria è criminale, letteralmente, non agire immediatamente contro il sovraffollamento delle strutture. Oggi ci sono 10:000 detenuti in più di quanto previsti come capienza regolamentare. Chi è a fine pena e chi è in custodia cautelare deve essere posto agli arresti domiciliari; e deve accadere subito altrimenti la corresponsabilità del disastro che si preannuncia sarà totale".

comunicato stampa