Politica - 30 aprile 2020, 18:31

Coronavirus, Fazio: "Problemi sulla sanità territoriale". Grimaldi (Luv): "Fazio ammette problemi e ritardi, ma molte domande restano aperte"

Il capo della task force ammette: "Le criticità non sono tanto da un punto di vista normativo, ma organizzativo". Il leader di Luv: "Dove sono andati e dove andranno gli anziani non autosufficienti dimessi dagli ospedali?"

Il coordinatore della task force piemontese sul coronavirus Ferruccio Fazio, in Commissione Sanità della Regione Piemonte, ammette: "Abbiamo verificato che la Sanità territoriale piemontese presenta criticità non tanto da un punto di vista normativo ma organizzativo: bisogna rivedere il rapporto tra ospedali e territorio, che non è stato, negli anni, implementato a dovere. Il nostro è un gruppo di lavoro con funzioni propositive e consultive ma non esecutive o d’indagine”.

Fazio ha aggiunto: “Stiamo provando a immaginare come potrà essere il sistema sanitario territoriale proponendo di rendere centrale il medico di medicina generale e di favorire l’associazionismo. Solo così si potranno ‘lasciare sul territorio’ alcune patologie non gravi e contribuire al decongestionamento dei pronto soccorso e degli ospedali, favorendo il benessere e la qualità della vita dei cittadini”. 

Tra i problemi maggiori riscontrati, ha aggiunto “il tetto del 30% per le reti di medicina generale, l’assenza di un percorso chiaro per le patologie croniche e per i codici bianchi, che dovrebbero essere gestiti sul territorio e non attraverso il 118, e le distanze che, soprattutto nelle zone rurali, costituiscono un vero e proprio ostacolo al raggiungimento delle strutture di continuità assistenziale”.

Commenta il leader di Luv Marco Grimaldi: "Male il Piemonte su tamponi, DPI, vigilanza attiva e RSA. E Fazio aggiunge che si poteva avere più coraggio, come la Toscana e il Veneto, ma che non siamo peggio della Lombardia e se non ci fossero state le RSA oggi saremo messi meglio. È un po' come avere 4 in matematica, italiano e latino e dire che senza insufficienze saremmo stati promossi. In ogni caso il Commissario ha dato ragione alle opposizioni e alle denunce dell'Ordine dei medici e smentito le parole sul Premier e sul Ministro della Sanità”.

"I dati allarmanti del Piemonte”, ha commentato Grimaldi rivolgendosi a Fazio, “non sono solo legati al trend delle Rsa. Per questo, per poter avviare la nuova fase, bisogna rispondere ad alcune domande: chi sono i nuovi positivi? Come si farà accelerare la macchina della vigilanza attiva? Utilizzeremo e come le case della salute?".

"Se si pensano nuove strategie - ha aggiunto Grimaldi - bisogna capire se le precedenti erano sbagliate: che cosa non ha funzionato nella vigilanza attiva e nel rapporto con i medici di famiglia? Chi si è ammalato durante il lockdown a parte gli anziani delle Rsa? Come sono state contagiate persone?".

Nel rispondere alle domande, il Commissario Fazio ha ammesso che il Piemonte avrebbe potuto fare di più su tamponi, DPI e vigilanza attiva e che sono mancate buone pratiche messe a punto in altre regioni.

"Ma resta un'altra domanda aperta - conclude Grimaldi: - dal 20 febbraio a oggi non c'è stata un'idea chiara sulla collocazione dei malati Covid non autosufficienti, nel primo mese di sicuro è avvenuto il disastro che tutti conosciamo. Ma anche ora dove stanno andando e dove andranno gli anziani non autosufficienti risultati positivi e usciti dalla terapia intensiva?".

comunicato stampa