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Immortali | 07 maggio 2020, 08:39

Ricordare e ricominciare una nuova fase

A settantuno anni di distanza, una nuova tragedia ha colpito il mondo, e l'Italia piange circa trentamila morti.

Ricordare e ricominciare una nuova fase

Proprio in questi giorni, settantuno anni fa, si celebravano i funerali del Grande Torino e dopo la storica prima pagina “Il pianto di una folla immensa”, il Tuttosport usciva con una altrettanto storica “Ricordare e Ricominciare” a campeggiare su una struggente immagine del Filadelfia deserto, un pallone mestamente solo sul dischetto di centrocampo, con un mazzo di fiori dietro, a simboleggiare il dolore dell'intero mondo sportivo.

A settantuno anni di distanza, una nuova tragedia ha colpito il mondo, e l'Italia piange circa trentamila morti.

Ma anche oggi il titolo “Ricordare e Ricominciare” rappresenta un’imperativo per il mondo granata. E non ci riferiamo al campionato, giocoforza sospeso, che sacrilegio sarebbe riprendere oggi, dopo aver interrotto una continuità che nello sport, non solo nel calcio, significa molto, se non tutto. Già ci tocca sentire i lamenti di certi presidenti ed allenatori, quando la pausa per la Nazionale, sempre meno motivo di orgoglio per aver prestato i propri campioni alla maglia azzurra e sempre più motivo di fastidio e preoccupazione per il rischio di vederseli tornare dal prestito come minimo stanchi, se non infortunati, interrompe il ritmo del campionato. Figuriamoci cosa vuol dire due o forse tre abbondanti mesi di inattività, non solo agonistica, ma anche fisica.

No, il ricominciare si riferisce, per noi granata, alla sospirata riapertura del Museo del Grande Torino, scrigno di tesori e di passioni, che tutto il mondo della cultura museale calcistica conosce ed apprezza, per la ricchezza, quantitativa e qualitativa, dei suoi reperti storici.

Proprio in vista di questa agognata data, ieri pomeriggio c'è stato un primo sopralluogo da parte della dirigenza museale, seguito da un incontro preliminare con il sindaco di Grugliasco, per capire meglio come e quando riaprire al pubblico le sale di villa Claretta, sede del museo granata.

Ovviamente ci sono da rispettare tutta una serie di disposizioni che tutelino sia la salute dei volontari che accompagnano le visite, che quella dei visitatori che vorranno festeggiare la fine della quarantena, riassaporando una sana boccata di ossigeno granata, a ventilare gli asfittici polmoni in carenza di quell'alito vitale, calcisticamente parlando, rappresentato dalle partite della domenica.

Ragionevolmente si dovrà pianificare soprattutto in materia di regolazione di flussi, adottando il metodo delle visite su prenotazione, che consentiranno di scaglionare gli afflussi di pubblico e al contempo di garantire un numero di persone, all'interno del museo, congruo con il parametro spazio/visitatore, che consenta di fruire di una visita che faccia salire la febbre tifosa, senza innalzare quella corporea.

E poi, siccome la fantasia non ci manca ed i rapporti con il nostro partner pubblicitario, che da anni realizza i sempre splendidi gadget con cui autofinanziamo le nostre esigenze culturali, sono sempre ottimi ed improntati alla continua innovazione del design e delle proposte, allo studio c'è già qualcosa di speciale, che come sempre ci consentirà di distinguerci per la qualità della nostra proposta culturale e creativa e lasciare ai nostri visitatori un oggetto unico e distintivo.

Purtroppo il calendario delle mostre già preventivate è andato a farsi benedire, e fino a settembre non si parla di proporre quello da cui ci eravamo interrotti, ovvero l'omaggio al “Vecio” Enzo Bearzot. Ma il mediano friulano, dieci anni con la maglia granata addosso, tanti dei quali anche con la fascia da capitano al braccio, saprà aspettare, con la pazienza tipica della sua gente.

Scaldate dunque i motori, in attesa delle notizie che speriamo presto di darvi, e state pronti a reimmergervi nella Leggenda Granata che da sempre corrobora i nostri cuori e li tiene in alto nei momenti difficili, come questo.

Domenico Beccaria

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