Politica - 12 maggio 2020, 07:07

Sindacati, Aci e Anfia si ritrovano dalla stessa parte: "Politica e istituzioni sostengano l'automotive"

Appello comune alle istituzioni per Fim, Fiom, Uilm insieme ad Automobile club e Associazione nazionale filiera automobilistica: "Cogliere l'occasione per coniugare esigenze ambientali e commerciali. In Europa già lo fanno"

I tre principali sindacati metalmeccanici, ma anche l'Automobile club d'Italia e Anfia, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (che ha la sua sede a Torino). E' un appello accorato quello che il mondo dell'automotive manda a tutti i livelli di governo e alle istituzioni, perché in un momento così complicato non si abbandoni una filiera produttiva come quella dei mezzi di trasporto e dell'auto in particolare. Adottando peraltro una serie di misure che in altre parti d'Europa sono già state prese in considerazione.

C'è tutto questo nel documento siglato anche da Fiom, Fim e Uilm e che parte da un dato di fatto: le difficoltà produttive e di mercato che l'auto sta subendo anche in Italia, con Torino e il Piemonte in prima fila.  "Dopo un primo bimestre 2020 con volumi già in descrescita rispetto al 2019, l'emergenza Coronavirus ed il conseguente lockdown hanno praticamente azzerato il mercato di auto - scrivono -. Le prime stime prevedono che il mercato 2020 registrerà drastici cali: per le sole autovetture si parla di circa 500.000 immatricolazioni in meno rispetto al 2019".
Un colpo pesante, soprattutto per un settore che da solo rappresenta il 10% del Pil italiano e impiega oltre 1.200.000 lavoratori su scala nazionale.

Da qui l'appello "Senza mai perdere di vista gli obiettivi europei di decarbonizzazione e di miglioramento della qualità dell'aria", ovvero quello di "cogliere l'occasione di questa drammatica situazione socio-economica per adottare misure in grado di coniugare esigenze ambientali e commerciali con quelle industriali e di tutela dei lavoratori della filiera, prevedendo, fra gli altri interventi, anche il sostegno al mercato attraverso incentivi per la rottamazione e l'acquisto di auto e veicoli commerciali eco-compatibili e per lo sviluppo infrastrutturale".

Le risorse da stanziare, infatti, in un momento di difficoltà e di scarso clima di fiducia, supporterebbero l'importante investimento dell'acquisto di un veicolo da parte di cittadini ed imprese - è la teoria dei firmatari dell'appello -, darebbero impulso alla rete commerciale per la ripresa delle vendite e consentirebbero alle aziende produttrici di veicoli, parti e componenti di riavviare la produzione, potendo contare sul rilancio del mercato nazionale.

"L’obiettivo più ad ampio spettro dev’essere, durante e dopo l’emergenza Covid, affrontare i cambiamenti tecnologici necessari per la sostenibilità ambientale salvaguardando l’occupazione nel settore e sostenendo la reinternalizzazione dei processi produttivi, che blocchi percorsi di delocalizzazione. A questo fine è opportuno proseguire l’attuazione dei lavori del Tavolo Automotive", dicono i sindacati, Aci e Anfia.

"I grandi Paesi europei stanno adottando misure straordinarie di supporto al settore automotive. L'auspicio è che l'Italia - come già nella gestione della crisi COVID - sia da esempio in Europa e, tenendo in considerazione che l'automotive è il settore con il più alto moltiplicatore occupazionale e di valore aggiunto, preveda fin da subito, in questo momento di crisi, un’imponente politica di incentivazione che consenta al comparto il rilancio della produzione e del mercato, così da fare, ancora una volta, da traino per la ripresa dell'intero sistema economico nazionale".

M.Sci