Pinerolese - 12 maggio 2020, 17:37

“La confusione sui protocolli di sicurezza non deve uccidere l’economia”

La posizione del sindacato Fali di Pinerolo sulle aperture nella fase 2

“La confusione sui protocolli di sicurezza non deve uccidere l’economia”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del segretario generale del sindacato Fali di Pinerolo Fali sulle riaperture nella fase 2.

 

In questi giorni, si discute, giustamente, delle riaperture di varie attività dopo quelle industriali.

Il problema legato a queste nuove riaperture è proprio la sicurezza, mancano protocolli chiari per tutte quelle attività che i cittadini, ed i lavoratori per primi inizieranno di nuovo a frequentare: piccolo commercio al dettaglio, ristorazione, artigianato in genere.

Siamo stati tra i primi, forse gli unici, a sostenere che attivando i giusti protocolli le aziende dovevano essere riaperte, molto prima di quanto poi in realtà avvenuto, per evitare un collasso socioeconomico di proporzioni ancora peggiori di quanto non stia avvenendo nella realtà dei fatti.

Abbiamo, sempre, convintamente mantenuto inalterata la nostra posizione, perché sicuri che il mondo industriale italiano, così come dimostrato, fosse ampiamente nelle condizioni di applicare i protocolli definiti tra le parti. Ora si tratta però di trovare i giusti adattamenti per tutte quelle attività di piccole o piccolissime dimensioni presenti sul territorio nazionale, soprattutto per quelle realtà commerciali con scarsa capacità economica legata ai bassi o bassissimi fatturati.

Non si può chiedere, ai piccoli privati, titolari di attività a basso fatturato, di sostenere le ingenti spese che ricadono oggi sulle industrie. Ci vogliono regole chiare ed attuabili. Regole per definire un equilibrio, coerente, tra la prosecuzione dell’attività e la sicurezza. Si devono coinvolgere le associazioni di categoria e le associazioni dei consumatori per scrivere quelle poche e chiare regole valide per le varie specifiche attività su tutto il territorio nazionale.

Oggi stiamo assistendo a protocolli diversi e confusi sul territorio nazionale. Le nostre sedi territoriali in diverse regioni segnalano difficoltà e preoccupazione da parte dei piccoli commercianti e artigiani per la mancanza di chiarezza sulle regole di riapertura e dove queste sono state “imposte” dalle autorità regionali o comunali spesso rendono impossibili le prosecuzioni di attività.

 

Questa confusione non dà la giusta sicurezza ai consumatori e ai titolari di attività. Chiediamo un giusto, coerente e condiviso intervento del governo e delle regioni con le associazioni di categoria sulla scrittura dei protocolli per evitare il rischio di falcidiazione delle piccole attività e un aumento del rischio sanitario nelle nostre comunità.

Ivan Verney

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