Cultura e spettacoli - 26 maggio 2020, 15:08

Le maldicenze che spinsero Juvarra a "darci un taglio"

Madama Giovanna ci racconta come nacque "La scala delle Forbici" all'interno di Palazzo Reale

Le maldicenze che spinsero Juvarra a "darci un taglio"

Ben trovati nel mio Salotto.

Questa notte ho fatto un sogno tormentato: c’erano delle voci che si sono diffuse nel mio palazzo e di cui non riuscivo a capire la provenienza: forse dalla torre d’est, chi può dirlo. Erano malelingue che dicevano cattiverie sul mio conto e anche quando ero Reggente mi facevano molto male. Voi forse potete intuire quante cattiverie si udivano tra i corridoi dei Palazzi, oggi non è cambiato molto… queste critiche vengono affidate ad una tastiera e ad uno schermo.

E allora oggi voglio parlarvi di un episodio collegato alle maldicenze, a come un personaggio importantissimo per la nostra Torino sia riuscito a "darci un taglio" nel verso senso della parola. Dovete sapere che in occasione del matrimonio di Carlo Emanuele III (il mio dorato nipote!) e della sua seconda moglie Anna Cristina di Baviera, si diede incarico all’ArchiStar di corte (li chiamate così ora, vero?) Filippo Juvarra, di progettare una scala che portasse al maestoso appartamento dei neo sposi al secondo piano di Palazzo Reale.

La figura di Juvarra era ancora controversa a corte  e molti non erano convinti delle sue abilità tecniche. Così Filippo progetto una scala con impianto architettonico detto a "tenaglia" con lo scarico del peso sulle pareti laterali e con una rampa centrale priva di sostegni laterali in quanto sorretta  dagli archi trasversali dei pianerottoli; l’architetto progettò questo perché lo spazio era davvero esiguo e dovette ricorrere a questo schema architettonico. Il risultato fu sorprendente anche per le splendide decorazioni: è ricca di stucchi, fiori, conchiglie!

Quando i lavori terminarono, Juvarra si tolse un sassolino dalla scarpa e sorprese tutti con una decorazione provocatoria: in corrispondenza dell'imposta alla volta sospesa un paio di forbici sono intente a tagliare una due trecce di un personaggio che si incrociano creando una lingua biforcuta. In questo modo elegante e silenzioso Juvarra battezzava quella scala come appunto "La scala delle Forbici" e sarebbe entrato così nella storia della Corte Sabauda. E voi? Riuscireste a creare un capolavoro spinti e motivati dalla maldicenze?

(Madama Giovanna)

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