Un 2 giugno all'insegna di uno nuovo sposalizio tra i cittadini e il grande patrimonio storico e artistico di Torino. La riapertura generalizzata dei musei, voluta dall'amministrazione comunale per la Festa della Repubblica, ha risvegliato, fin dalle prime ore del mattino, grande fermento nel centro città, dove finalmente, a fare da sfondo all'andirivieni dei passanti, si potevano ritrovare cancelli e portoni spalancati su mostre e collezioni permanenti.
"E' un momento importante per il nostro capoluogo - ha commentato l'assessora alla cultura Francesca Leon, in visita al Museo del Cinema -. Questa ripartenza ha un significato non banale, per chi sta ritornando solo ora alle vecchie abitudini dopo tre mesi di chiusura. Ci accorgiamo di quanto valgano le nostre ricchezze artistiche solo nel momento in cui non possiamo fruirne. Ora la sfida è tornare a vivere la città completamente".
Tra i visitatori speciali della Mole Antonelliana, anche Maria Teresa Ruta, testimonial del FAI - Fondo Ambiente Italiano per la nuova campagna 2020 "I luoghi del cuore". "Mio papà mi ci portava sempre - ha ricordato l'attrice e presentatrice -. A piedi, ogni sabato, percorrevamo tutto il centro storico, e questa era una tappa fissa. E' stato lui a insegnarmi a guardare sempre in alto, a cercare la soluzione oltre il problema. E della Mole mi ha davvero fatto innamorare: ora continuo a portarla nel cuore, ricordando le prime esperienza televisive alla Rai di via Verdi".
Vestiti con gli stessi abiti dell'inaugurazione nell'aprile 2015, Evelina Christilin e Christian Greco hanno accolto i primi visitatori del Museo Egizio felici di ritrovare il calore del pubblico dopo i lunghi mesi di "internamento" tra mummie, sarcofagi e reperti da custodire e conservare. In occasione della riapertura, la Fondazione ha scelto di offrire l'ingresso gratuito previa prenotazione, restituendo alla comunità tutta la ricchezza del lontano mondo faraonico.
Tra le novità dei Musei Reali, invece, spicca la possibilità di osservare a vista i cantieri in corso all'altare della Cappella della Sindone. Un'opportunità unica per ammirare da vicino il lavoro raffinato dei restauratori, senza rinunciare al piacere dei tesori sabaudi che costituiscono il consueto percorso di visita.
Infine, giornata speciale anche per il Museo Diffuso della Resistenza, che ha volutamente scelto di non anticipare la riapertura proprio per farla coincidere con la Festa della Repubblica, seconda data imprescindibile nel calendario civile dopo il 25 aprile.