Economia e lavoro - 08 giugno 2020, 13:22

Incentivi per l'auto nel decreto Rilancio, Fim Torino: "Sia esteso anche alle auto benzina e diesel più nuove"

Provenzano: "Bisogna ringiovanire tutto il parco auto, che ha oltre 11 anni di età media. Ci sono nuovi motori a combustione che inquinano meno delle ibride"

Incentivo per la rottamazione: se ne parla in questi giorni in Parlamento e Fim Cisl Torino prende posizione. Il dibattito, infatti, riguarda un emendamento al Decreto Rilancio che porta la firma di Pd, Italia Viva e Leu. Si tratta di un aiuto per chi vuole rottamare un'auto con più di dieci anni, stanziando fino a 4.000 euro, divisi in egual misura tra Stato e concessionaria e con durata dal 1° luglio al 31 dicembre 2020.

Ma la divisione si sta concretizzando tra chi vorrebbe che questi incentivi andassero solo all’ibrido o elettrico e chi invece pensa di estenderlo anche a chi intende comprare motori "tradizionali" a benzina o diesel. "Riteniamo si debba procedere con tutto il sostegno necessario al settore auto che vale il 10% del PIL nazionale introducendo anche incentivi per auto in stock presenti nei magazzini e incentivando anche acquisto auto usate, ma con emissioni meno inquinanti - dice Davide Provenzano, segretario generale di Fim Cisl -. L’età media delle auto italiane è di undici anni e cinque mesi; una su cinque è Euro 2 o inferiore. Questi dati dimostrano che il problema non è il cambio solo verso elettrico o ibrido, ringiovanire il parco auto è un grosso aiuto al settore e ambiente. Occorrerebbe spiegare ad alcuni Parlamentari che i nuovi motori a combustione in alcuni casi hanno emissioni più basse rispetto alle ibride".

"L’iniziativa tenta di allinearsi ad altri Paesi europei - proseguono da Fim Cisl -. Il solo Macron in Francia è intervenuto direttamente annunciando lo stanziamento di 8 miliardi di euro a sostegno delle case automobilistiche francesi".

Numeri alla mano, secondo il sindacato metalmeccanico, nel primo mese di riapertura il mercato dell’auto ha immatricolato il 49,61 % in meno rispetto allo stesso periodo del 2019; ad aprile le vendite sono state azzerate con un 97,55 % in negativo e la perdita di fatturato si aggira intorno agli 8,3 miliardi di euro. "In attesa di un serio piano di elettrificazione del Paese con una rete di ricarica veloce

e diffusa, almeno si incentivi un settore che conta migliaia di dipendenti".

Massimiliano Sciullo