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Sport | 15 giugno 2020, 13:14

Ripartono le piscine pubbliche del Pinerolese con le norme anticontagio

Ecco come si sono organizzate Luserna San Giovanni, Perosa Argentina e Pinerolo

La piscina di Luserna San Giovanni

La piscina di Luserna San Giovanni

Le prime sono state Luserna San Giovanni e Perosa Argentina, lunedì 8 giugno, mentre sabato 13 è toccato a Pinerolo. Dopo il via libera del Governo, hanno riaperto le piscine pubbliche del Pinerolese, che devono districarsi tra l’aumento dei costi per l’adeguamento alle norme anticontagio e la riduzione delle entrate a causa del contingentamento degli ingressi.

«Abbiamo iniziato con il nuoto libero e i corsi per adulti e da oggi, lunedì 15, iniziamo anche con i corsi per i bambini. Tuttavia sono ancora in forse le attività di Estate ragazzi in piscina» annuncia Stefania Rivoira segretaria della Due Valli Libertas che gestisce entrambe le strutture di proprietà rispettivamente del Comune di Luserna San Giovanni e dell’Unione montana dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca.

Da lunedì scorso tutti gli ingressi in piscina devono essere prenotati e anche quelli per il nuoto libero. Durante l’attività è necessario tenere due metri di distanza l’uno dall’altro e non è possibile lasciare nulla in spogliatoio: oggetti e indumenti all’interno di una borsa vanno depositati al piano vasca: «Per riaprire abbiamo seguito le linee guida della Federazione italiana nuoto che sono più restrittive di quelle regionali, ma la gente è paziente e rispettosa – spiega Rivoira –. Alcuni utenti hanno ancora paura di tornare ma solitamente chi viene è paziente anche nei nostri confronti che ogni tanto siamo stressate».

Le sanificazioni infatti sono impegnative e anche i controlli per fare mantenere le distanze, tanto che in ogni  piscina ora lavorano due persone in più: «Alle 3 pulizie durante la giornata si sono aggiunte 4-5 sanificazioni quotidiane». All’interno degli spogliatoi sono stati istituiti dei sensi unici e a tutti viene rilevata la temperatura all’ingresso. Ma ciò che preoccupa di più i gestori sono i controlli dell’acqua che sono diventati frequenti e costosi: «Oltre ai controlli di routine, è necessaria un’analisi chimica biologica mensile che costa più di 2.000 euro il semestre». A fronte dell’aumento delle spese non rimangono molte incognite sugli incassi: «A causa del distanziamento sociale la piscina di Perosa non può accogliere in vasca più di 25 nuotatori mentre quella di Luserna non più di 42. Inoltre molti devono recuperare le lezioni che sono state sospese durante l’emergenza».

Pinerolo, dal canto suo, ha riaperto i battenti sabato: «Abbiamo separato ingresso e uscita, creando un percorso dall’accettazione alla vasca» spiega Valter Cavalieri d’Oro, presidente della Uisp, che gestisce l’impianto di viale Grande Torino. Al punto accettazione si deve consegnare o firmare l’autodichiarazione e disinfettarsi le mani. All’interno dei locali ci si sposta con la mascherina ed è obbligatoria la doccia saponata prima di entrare in vasca: «Dopo consigliamo di andarla a fare a casa, perché l’acqua della vasca contiene cloro e si è praticamente “disinfettati”».

Gli utenti vengono dotati di un sacco trasparente, dove mettere i loro abiti e oggetti, e lo lasciano in uno spazio apposito, prima di iniziare a nuotare.

Con le nuove norme nella vasca grande possono starci al massimo 7 persone per corsia, quindi 42 in totale. Mentre nella piccola ci possono stare 6 bimbi più 6 adulti accompagnatori: «Le nuove norme non consentono agli istruttori di stare in vasca, quindi è necessario che i bimbi dai 3 ai 6 anni siano accompagnati da un famigliare».

La Uisp ha deciso anche di prolungare gli orari: il venerdì fino alle 23,30, il sabato fino alle 20,30 e la domenica fino alle 18,30. Il nuoto libero si può fare su prenotazione, mentre l’agonismo è ripreso regolarmente, seppure con le nuove norme. Inoltre chi ha delle lezioni dei corsi da ricuperare, può concordare le modalità.

«Abbiamo anche potenziato gli spazi per il bar per garantire il distanziamento –conclude Cavalieri d’Oro –. Oltre al dehors abbiamo recuperato anche la vetrata per il pubblico, che non può essere presente all’interno dell’impianto, e quindi abbiamo messo dei tavolini».

Marco Bertello e Elisa Rollino

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