“Sulla Torino-Lione il tempo delle chiacchiere è finito è ora di passare dalle parole ai fatti”. A parlare sono Marco Bosio e Massimo Cogliandro, rispettivamente, segretario della Fillea CGIL Torino e Regionale Piemonte, all'indomani della relazione della Corte dei conti europea sulla Torino-Lione.
Secondo la Fillea CGIL sono giuste le preoccupazioni espresse pubblicamente dal direttore di TELT, Mario Virano. "Ad oggi -spiega il sindacato - i lavori procedono speditamente soltanto in Francia mentre da noi non si fa altro che chiacchierare, perdere tempo, ma le procedure si dilatano e i cantieri rimango fermi".
"Chi dice -prosegue l'organizzazione sindacale - che i cantieri non partono per colpa del codice appalti, dice bugie o non sa di cosa parla, perché i dati diffusi da ANAC dimostrano esattamente il contrario, e non ci convince neppure la proposta del modello Genova, perché noi pensiamo che sospendere le regole e la legalità con la scusa di velocizzare le procedure, sia pericoloso e non serva proprio a nulla".
"La verità -aggiungono Marco Bosio e Massimo Cogliandro - è che sulla Torino/Lione, pare che il Governo abbia il freno a mano tirato, non vorremmo che fosse l’imbarazzo e le contraddizioni dei 5stelle, in materia, a paralizzare l’opera. Chiediamo alla ministra De Micheli un impegno personale, è di fondamentale importanza che il MIT garantisca tempi certi sul rispetto delle procedure in scadenza ed anche noi pensiamo che l’introduzione di norme sul silenzio assenso, potrebbe aiutare tantissimo a rispettare le tempistiche, velocizzando la ripartenza dei lavori".
"Tra le altre cose, ricordiamo a tutti, che in val di Susa ci sono dei lavoratori esasperati che aspettano la ripartenza dei cantieri per riprendere a lavorare, quei lavoratori proprio questo mese, a giugno, hanno finito gli ammortizzatori sociali di conseguenza parliamo di famiglie che rimarranno senza un soldo e non è bello giocare con la pelle della persone” conclude la Fillea Cgil.
“Bisogna completare quanto prima – dichiarano i segretari generali di Fica-Cisl e Cisl Torino-Canavese, Gerri Castelli e Domenico Lo Bianco – le tante opere rimaste in stand-by. Sicuramente la Torino-Lione è una di queste, importantissima per la provincia di Torino perché genererebbe un indotto considerevole legato alle opere compensative (con un moltiplicatore da uno a tre) e una importante crescita dei servizi legati all’opera (ristorazione, trasporti e settore alberghiero)”.
A chiedere al contrario di fermare l'opera è il portavoce piemontese del M5S in Commissione Trasporti, Davide Serritella:"La relazione della Corte dei Conti europea sul Tav è la fotografia di quanto abbiamo sempre ripetuto: si tratta di un’opera dannosa, per l’ambiente e per le tasche dei cittadini. I costi per la Torino-Lione sono aumentati dell’85% rispetto alla stima iniziale e inoltre, ‘i volumi del traffico reale si allontanano sensibilmente da quelli previsti’ e ancora ‘i vantaggi netti dal punto di vista delle emissioni di Co2 cominceranno a materializzarsi più tardi del previsto e dipenderanno dai volumi del traffico reali’. Questo significa che portare avanti quest’opera avrà un impatto estremamente negativo per l'ambiente".
"Le emissioni prodotte per costruire l'opera verranno infatti compensate solo dopo 25 anni. Insomma, un’opera che non porterà alcun vantaggio ai cittadini e al territorio e che, ribadisco, va assolutamente ripensata. Stiamo vivendo una situazione emergenziale, a livello mondiale, che ci obbliga ancora di più a evitare sperperi di denaro pubblico, che potrebbe essere destinato piuttosto alla sanità, alle infrastrutture e ai servizi davvero essenziali per i cittadini. È giunto il momento dunque di pensare alle vere priorità: fermiamo questa opera mastodontica e investiamo questi soldi in qualcosa di davvero utile”.
"Il TAV può essere sospeso e i lavori estinti, invocando la clausola della forza maggiore Covid 19, già riconosciuta dalla Commissione UE in favore del nostro Paese. Non esiste momento migliore di questo per fare la scelta giusta in merito a quest’opera", ha aggiunto sul tema la deputata del M5S Jessica Costanzo.
"Fermare la Tav sarebbe una follia. La relazione della Corte dei conti Ue sulla Torino-Lione è molto discutibile. Basti pensare che la valutazione negativa dei giudici sui costi della Tav si basa su uno studio preparatorio ormai superato risalente agli anni Novanta, che per l’opera prevedeva inizialmente una sola galleria", dichiara invece l’eurodeputato di Forza Italia-Ppe Massimiliano Salini, membro della Commissione Trasporti del Parlamento europeo.