Eventi - 19 giugno 2020, 08:54

Corso Parigi, il nuovo circolo culturale che rilancia il quartiere: "Svago consapevole e intrattenimento riflessivo"

Affiliato ad Arci, sarà inaugurato il 24 giugno in corso Dante 28. Ospiterà corsi di musica e ballo, dando spazio ad artisti dell'underground torinese e aprendosi alla cittadinanza, per un progetto di riqualificazione sociale

La band "I Matani" in prova al Circolo Corso Parigi

In un momento di difficoltà per gli spazi culturali, dove in tanti faticano a ripartire dopo l’emergenza Coronavirus, una nuova realtà sorge all’interno di un quartiere da lungo tempo in forte sofferenza sociale. Succede in corso Dante 28, nel rettangolo pedonale sotto il cavalcavia, delimitato dalle via Arquata, Roccabruna, Pagano e Frugarolo, dove mercoledì 24 giugno, Festa di San Giovanni, verrà inaugurato il nuoco Circolo Corso Parigi APS affiliato ad Arci.

Uno spazio abbandonato fino a sei anni fa, poi assegnato a seguito del bando della Città di Torino nel 2018 per nuove destinazioni d’uso di vecchi edifici, e ora pronto a ripartire con un’insegna che richiama il vecchio nome dell’asse viario tra corso Rosselli e corso Dante, così chiamato nel 1910 “a nuovo suggello degli ottimi rapporti che legano l’Italia alla grande e generosa Francia consorella, dove risiede un’importantissima colonia italiana”, come recitano gli atti amministrativi dell’epoca. Qui, negli anni Venti, sarebbe stato aperto il “Caffè del ‘900”, destinato a diventare il fulcro pulsante della crème intellettuale cittadina nel pieno delle avanguardie artistiche.

L’inaugurazione era prevista a marzo, ma il lockdown ci ha costretto a rimandare – spiega Fabiana Cialdella, presidente dell’associazione omonima -. Quando ci siamo insediati, abbiamo trovato una situazione di forte degrado, specie nel cortile, occupato da senzatetto e cosparso di rifiuti. Ci piacerebbe ricreare l’ambiente di quegli antichi salotti culturali, ospitando pittori, attori, musicisti. Cominceremo infatti il 24 con una serata open stage dove tutti gli artisti avranno a disposizione il palco per esibirsi. Vogliamo produrre il cosiddetto Edutainment, un intrattenimento consapevole e di svago riflessivo, che consenta al pubblico di stimolare la propria personalità e il senso critico. Punteremo su eventi artistici e sociali per rilanciare la via nel segno dell’integrazione tra tutti i suoi abitanti”.

Il circolo ha ottenuto anche il sostegno economico della Circoscrizione 1 a fronte di un progetto culturale da sviluppare a partire da settembre, sotto la direzione artistica di Riccardo Flandin, con corsi di musica, ballo, inglese per tutte le età, dai bambini agli anziani, valorizzando al tempo stesso le offerte musicali underground.

Abbiamo operato una scelta politica consapevole, investendo con grandissimo favore in un’iniziativa in cui crediamo molto – commenta la coordinatrice alla cultura Ilaria Gritti -. Quello spazio era prima occupato da un’altra realtà associativa che aveva dovuto chiudere a seguito di reiterati atti di vandalismo e incomprensioni con il tessuto sociale del quartiere, da sempre molto fragile. Era rimasto quindi vuoto, alla mercé di chiunque, e rappresentava un chiaro segno di desolazione. Di fronte alle nuove proposte per l’autunno, abbiamo aperto un dialogo con l’associazione sollecitando la necessità di creare una forte alleanza sociale con il quartiere. Perché nulla è più triste di una realtà culturale che si insedia in una zona e non viene compresa e accolta come invece meriterebbe”.

Faremo quindi da trait d’union con il territorio – continua - accompagnando le istanze dell’associazione alle necessità del centro abitato, partendo dal presupposto che cultura non è solo quella rivolta a frange di popolazione che già abitualmente ne fruiscono, ma il suo scopo è anche produrre occasioni di intrattenimento nei luoghi più delicati, costruendo germogli di speranza e socialità”.

Il 24 si comincerà alle ore 18.30 con i giovani emergenti di GOT Band-Orchestra KAY 73, per proseguire alle 21.30 con I Matani, che presentano un omaggio acustico a Paolo Conte.

Siamo molto felici di questa nuova apertura – conclude Gritti – e faremo sì che la popolazione senta il locale come suo, non come un qualcosa di estraneo calato dall’esterno. Bisognerebbe mettersi nell’ottica che in quartieri del genere insistono da decenni le fragilità tipiche dell’edilizia Atc: forte tasso di abbandono scolastico, indicatori economici negativi, popolazione anziana. Hanno bisogno di essere accompagnati sempre, non contengono il seme dell’emancipazione, dell’uscita dal disagio. Sono processi di lungo periodo, che durano per generazioni”.

Grande soddisfazione anche all’interno di Arci Torino, che inaugura con buoni propositi una stagione estiva fino a qualche settimana fa fortemente minata dagli eventi. “I soci del circolo hanno fatto un lavoro eccellente all’interno – sottolinea Daniele Mandarano, coordinatore e responsabile del centro servizi -, in uno spazio che, a nostro avviso, ha tutte le caratteristiche per ospitare concerti musicali e rassegne teatrali. Ci sarà quindi modo di sviluppare nei mesi un importante ragionamento di riqualificazione sociale a partire dalla cultura”.

Manuela Marascio