Cultura e spettacoli - 01 luglio 2020, 10:20

Come il lockdown ha colorato i muri di Torino: da corso Ferrucci riparte la street art

Presentato il nuovo lavoro del progetto MurArte realizzato da Monkeys Evolution con il coinvolgimenti di nove artisti, che ritrae immagini e topoi protagonisti della quarantena

Come il lockdown ha colorato i muri di Torino: da corso Ferrucci riparte la street art

L'impatto psicologico dell'isolamento sulle nostre abitudini quotidiane, dove il silenzio delle mura domestiche contrastava con l'assordante rumore delle sirene fuori, i soldi in tasca smuovevano le angosce più profonde e l'universo smart dell'ultra tecnologia rischiava di fagocitarci giorno dopo giorno. Un buco nero da cui sono scaturiti nuovi colori di speranza e ritrovata vitalità, impressi ora sui muri di Torino come segnale di start per una nuova avventura policromatica. 

E' ufficialmente ripartito il progetto MurArte, che da oltre vent'anni si occupa di riqualificare l'edilizia urbana con interventi di street art che coinvolgono ragazzi appassionati o alle prime armi affiancati a writers esperti. E lo ha fatto grazie alla realizzazione di un murale, "Lockdown Consequences", che oggettiva le paure e le difficoltà della quarantena applicando quella funzione catartica, a livello individuale e sociale, che l'arte continua ad avere con ancora più forza nel periodo post pandemia. 

L'opera è stata realizzata nel weekend del 20 e 21 giugno, in corso Ferrucci angolo via Bixio, per mano di nove artisti coordinati dall'associazione Monkeys Evolution e grazie al supporto di Il Cerchio E Le Gocce, Torino Creativa e Comune di Torino. Rappresenta il primo di una nuova serie di lavori che contribuiranno a incrementare quel “museo a cielo aperto” che l'arte urbana ha saputo generare negli anni in tutta Torino.

All'inaugurazione era presente l'assessore alle politiche giovanili Marco Giusta: "“Su questa necessaria interpretazione da parte degli street artist del periodo che abbiamo vissuto - ha dichiarato -,  la cosa che emerge con più forza è la possibilità dell'arte, nel nostro quotidiano, ci ponga interrogativi e quesiti. Parlo di quotidiano perché questa è arte pubblica, che tutti possono fruire e vedere. Torino ha più di 20 km di arte pubblica maturata con artisti locali, nazionali e internazionali. L'obiettivo che abbiamo come città è quello di rendere maggiormente fruibile questo patrimonio sia da un punto di vista di produzione artistica che da quello di valorizzazione sociale e turistica. Sono opere che insistono soprattutto nelle nostre periferie, e potrebbero diventare appunto un volano per i territori”.

I soggetti delle rappresentazioni murali sono stati selezionati in base agli ambiti che maggiormente hanno patito la gravità dei mesi appena trascorsi. "Salute, casa e lavoro sono quelli più stressati, le chiavi di volta su cui è stato costruito l'intero intervento - ha raccontato Bernardo Scursatone, di Monkeys Evolution -, che analizza un periodo complesso, fatto di difficoltà e contraddizioni, che nel bene e nel male hanno messo in luce le criticità della società in cui viviamo". 

Le opere sono infatti inquadrate in tre rappresentazioni di elementi architettonici, realizzati da Abel Bael, posti a inizio, a metà e a fine della parete. 

Ad aprire, a sinistra, il portale dedicato alla salute, dove emergono i simboli di vita e di morte, come il teschio inclinato per l’estremo saluto verso i nostri cari defunti. Al contempo l’occhio, rivolto alla memoria, insieme alla chiave e alla serratura, ci spronano a cercare soluzioni e a non lasciarsi andare.

In centro, i due portali dedicati alla casa, l’unico luogo fisico dove per molti, ma non per tutti, si è svolta la vita quotidiana. Sul lato di corso Ferrucci l'abitazione è rovesciata, stravolta e mutata rispetto alla consueta condizione di utilizzo. Girato l’angolo, cambia nuovamente direzione tornando alla rappresentazione consueta, ma, il fulmine, presente nel cielo, ci ricorda che l’emergenza non è finita.

A destra, a chiudere su via Bixio, il portale dedicato al lavoro, diritto che sta subendo profonde modifiche spesso a scapito dei più deboli. In un contesto dove si cerca di riconvertire la produzione verso una maggiore attenzione all’ambiente, la salute però rimane spesso a rischio e i lavoratori sono indistinti in un panorama scarno. Ma la speranza per una rinascita non deve venire meno, come ricorda il fiore che cresce dal teschio.

Tra i portali si inseriscono gli interventi degli altri artisti. Mr. Fijodor, Nice and the Fox, Droufla e i Wasp, che hanno rappresentato le conseguenze del Lockdown legate agli aspetti sanitari e psicologici, come l'"ambulansia", il respiro affannoso e le incredibili proprietà curative del Ginkgo.

Nell’opera di Droufla le persone, contrite e chiuse in se stesse dalle conseguenze della privazione del contatto umano, perdono la propria identità e personalità, come suggerisce l’assenza di visi e mani nella rappresentazione. La volontà di uscire dall’isolamento si esprime con una proiezione evanescente di due figure che, sullo sfondo, provano ad avvicinarsi, ma senza toccarsi.

Per il duo WASP il passare del tempo ci ricorda che, per garantire un futuro a tutti, è necessario organizzarsi onde evitare di dover scegliere chi può vivere.

Sulla parete di via Bixio ShekoOne, Supe e SprayVenom affrontano gli aspetti più materiali delle conseguenze del LockDown, come l'uso smodato della tecnologia, la condizione dei senza fissa dimora, l'amaro paradosso dello slogan "restate a casa" per chi un tetto non ce l'ha. 

Preannunciando il tema affrontato dal portale finale, l’opera di Sprayvenom, che mostra il titanico sforzo dei lavoratori nel sostenere da soli il peso portante della cultura, la cui stabilità ed integrità viene compromessa dall’impatto della crisi economica conficcatasi a forza nel duro marmo.

"Il prossimo intervento di MurArte - ha annunciato Scursatone - sarà il 4 luglio con una convention in corso Venezia, dove parteciperanno diversi artisti. Speriamo di poter riprendere presto anche tutte le attività formative con i più giovani".

La nuova fase del progetto durerà cinque anni. 

Manuela Marascio

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