Pinerolese - 02 luglio 2020, 11:13

Era un punto di riferimento a None anche solo per un caffè: Calzature Marilena ha chiuso

La decisione è maturata a gennaio «ed è conseguente alla situazione del mercato negli ultimi anni»

Una sfilata di vestiti da sposa a None al cioccolato

Tanti nonesi ci hanno creduto veramente solo di fronte alla serranda abbassata: Calzature Marilena, in via Roma 44, è chiuso da martedì dopo 43 anni di attività. Aveva iniziato Marilena Morina in un locale dall’altra parte della strada e vent’anni fa l’attività passò alla figlia: Elisa Merlino che decise però di non cambiare mai nome al negozio e scherza sugli equivoci che ciò ha creato: «Ancora oggi alcuni mi chiamano con il nome di mia madre ma questo non mi infastidisce per niente».

Oltre che per la vendita di calzature e abbigliamento, il negozio era ormai un punto di riferimento per i tesseramenti e per le iniziative delle associazioni nonesi: «Dai tesseramenti alla raccolta fondi... tutto ciò che si muoveva passava da lì – conferma Manuel Orbolato della Pro loco di None – . Ci sarà una riunione a breve con i commercianti in modo da trovare un sostituto». Il negozio era un punto di riferimento storico anche perché Marilena Morina e suo marito Michele Merlino sono stati attivi nella vita associazionistica del paese, lei nell’associazione commercianti, lui nella Pro loco e nella banda musicale. E la figlia ha ereditato dai genitori l’impegno, anche lei infatti è attiva nella Pro loco.

Si può dire che Elisa sia nata nel negozio che ora ha abbandonato: «Mia madre l’ha aperto quando era incinta di me e qui mi teneva da neonata e bambina, aiutata da una baby sitter. Stessa cosa è accaduta per i miei figli Marco e Sofia: anche loro sono cresciuti in negozio, ho iniziato a lavorare, infatti, tre giorni dopo il parto. D’altronde per le donne che hanno un’attività non ci sono alternative». Questi sono i giorni in cui proprio con la sua famiglia Elisa sgombera i locali di via Roma: «Ne avremo fino a domenica, la mia nuova vita inizierà effettivamente solo da lunedì quindi. Le intenzioni per il futuro sono di recuperare tutte le cose che ho dovuto trascurare per il lavoro». La decisione di lasciare è stata sofferta ma ragionata a lungo e non direttamente influenzata dalla crisi attuale: «La scelta è maturata a gennaio ed è conseguente alla situazione del mercato negli ultimi anni».

Le associazioni non saranno le uniche a dover fare i conti con la perdita del negozio: «Eravamo state elette, ad esempio, come punto di riferimento per chi dovesse scambiarsi oggetti e documenti e c’era chi veniva da noi anche solo per un caffè e due chiacchiere nel retro». Ben consapevole del ruolo della sua attività, Elisa ha sempre amato accogliere letteralmente il paese in negozio: «Forse i ricordi più belli sono quelli delle sfilate dei vestiti da sposa che organizzavamo in occasione di None al Cioccolato. Nei giorni della preparazione qui si riempiva di donne che portavano i loro abiti, in alcuni casi accompagnate dalle figlie che li avrebbero indossati. C’erano anche le indossatrici che ho trovato tra le mie amiche e le sarte che si erano rese disponibili per adattare i vestiti. Un grande lavoro collettivo che ci ha dato tra le altre soddisfazioni quella di portare in passerella un abito degli anni Trenta».

Elisa Rollino