"Le liste di attesa per prenotare una visita medica, già molto lunghe prima dell’emergenza Covid-19, sono letteralmente esplose", dichiara Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione. "Quotidianamente riceviamo decine di segnalazioni che lamentano i più disparati problemi riguardo il rapporto tra i cittadini e i Cup regionali, pertanto la lettera pubblicata sui quotidiani nazionali di un uomo, figlio di una donna malata di Alzheimer che, nonostante abbia un’impegnativa dal 28 maggio non riesce a prenotare una visita specialistica nel pubblico, ci amareggia moltissimo ma, purtroppo, non ci stupisce”.
“L’analisi della situazione è semplice – attacca Grimaldi – se hai i soldi, trovi il modo di avere una visita, se vuoi o devi per necessità stare all’interno della sanità pubblica, occorre mettere in conto tempi di attesa anche di un anno: è inaccettabile!”.
“Nei giorni scorsi abbiamo depositato un’interrogazione che chiede all’Assessorato alla sanità come intende risolvere il caos CUP nelle Asl di Vercelli, territorio nel quale è pressoché impossibile prontare telefonicamente prestazioni sanitarie pubbliche, obbligando i vercellesi a svariate ore di coda sotto il sole davanti ai presidi medici, e quello delle interrogazioni – afferma Grimaldi – è l’unico modo per porre l’attenzione della Regione su questi temi”.
“Manca infatti completamente un piano regionale per fronteggiare questa nuova emergenza sanitaria: la Lega in Regione, il Presidente Cirio e l’Assessore Icardi, sono troppo impegnati a discutere di poteri speciali e autonomia, caccia, cave e gioco d’azzardo – prosegue Grimaldi – ma non trovano il tempo di spiegare le loro idee per potenziare il servizio sanitario pubblico, sistemare la gestione delle prenotazioni di prestazioni sanitarie in crisi in tutta la Regione, e diminuire le liste di attesa per le visite e gli interventi medici”.
“Eppure basterebbe così poco – conclude Grimaldi – l'emergenza ce l'ha dimostrato. Abbiamo bisogno di meno slot e videopoker e più medici e infermieri. Purtroppo in Regione non si vedono piani straordinari per i nostri professionisti, ci basta chiamarli eroi, dargli una medaglia e una pacca sulla spalla. A giudicare dall’assenza della Regione, la salute dei cittadini sembra che possa aspettare”.