Mattinata di tensione sotto Palazzo Civico dove lavoratori e sindacati di Gtt sono stati respinti all’ingresso del Comune di Torino.
Nel giorno dello sciopero e della sollevazione per condizioni di lavoro ritenute non idonee, i lavoratori iscritti alle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl hanno portato alcuni cartelloni in cui venivano espresso tutti i subbi sul futuro del trasporto pubblico locale.
Alla richiesta di essere auditi, i sindacati sono stati respinti dalla polizia municipale, supportata dalla Digos e dalla polizia che ha sbarrato loro l’ingresso di Palazzo Civico. Il motivo? I cartelloni, ritenuti troppo vicini al Comune di Torino. Da qui la richiesta: la rimozione dei manifesti per essere ricevuti. Un’ipotesi non contemplata dai sindacati.
Inevitabile, a quel punto, la tensione per le porte chiuse in faccia ai lavoratori. “Abbiamo un sindaco che si rifiuta di incontrare i lavoratori e i cittadini” attaccano. E ancora: “Questa non è democrazia, dopo tante mail senza risposta ci ritroviamo chiusi fuori dal Palazzo”.
Dopo lunghi minuti di trattative e tensioni, dall’amministrazione è arrivata la disponibilità a incontrare una delegazione di lavoratori o con la sindaca o con l’assessore ai Trasporti Maria Lapietra.
L’inquietudine dei sindacati è ben espressa da Furfaro, Fit-Cisl: “Siamo preoccupati, pare che l’azienda chiuda il bilancio 2019 a - 16 milioni di euro, con una proiezione di - 40 nel 2020. Siamo preoccupati per i lavoratori e per il servizio pubblico locale: chiediamo la stipula di un protocollo di intenti”. Punta invece il dito contro la politica Francesco Bernardo, Filt-Cgil: “Lavoratori penalizzati dopo un periodo difficile, il rischio di sicurezza è concreto. Se siamo qui è per il fallimento della politica, andiamo verso una morte certa: vogliamo evitare il fallimento di Gtt, ci sono 4.200 lavoratori. Siamo venuti a chiedere alla politica di intervenire”.
Non differente nemmeno il pensiero di Salvatore Monaco, Ugl: “La politica attuale porterà a breve Gtt al fallimento. Se dovessimo chiudere il terzo bilancio in negativo, dovremmo essere commissariati con la legge Madia. Sono anni che non assumiamo personale, vediamo il declino di un’azienda che da oltre 120 anni porta in giro i torinesi per la città, la provincia e la regione”.
Il consigliere regionale della Lega Mauro Fava ha incontrato oggi, insieme all’onorevole Alessandro Giglio Vigna, dipendenti e rappresentanti sindacali della Gtt che stavano manifestando in piazza Castello a Torino.
«Non si possono scaricare sui lavoratori le inefficienze e i problemi dell’azienda – commenta Mauro Fava – Sono troppi i problemi irrisolti, per i quali anche il sindaco di Torino, in qualità di unico azionista di Gtt, deve dare delle risposte chiare e certe. Negli ultimi tempi abbiamo assistito a diversi spiacevoli episodi di violenza di cui sono stati vittime gli autisti dei bus Gtt. Episodi che, però, già si erano verificati in passato, ben prima dell’emergenza Coronavirus".
"E’ evidente che non si può continuare a fare finta di nulla: c’è un chiaro problema di sicurezza per il personale al quale bisogna fornire risposte e soluzioni concrete».