Economia e lavoro | 10 luglio 2020, 10:42

Artigiani in coda, la ripartenza non viaggia in tripla corsia: "Annullare i pedaggi sulle autostrade per la Liguria"

Caranta (Autotrasportatori Confartigianato Piemonte): "I rallentamenti su A6, A10 e A26 fanno lievitare i costi delle imprese". Si stima un rincaro addirittura del 20%

Artigiani in coda, la ripartenza non viaggia in tripla corsia: "Annullare i pedaggi sulle autostrade per la Liguria"

Code infinite, cantieri e viaggi della speranza: gli spostamenti tra Piemonte e Liguria non affliggono soltanto i vacanzieri, ma creano parecchi problemi anche a chi deve viaggiare per lavoro. E così, le immagini di vetture incolonnate che sono diventate purtroppo abituali in queste settimane, sono la triste compagnia anche per artigiani e autotrasporto. Un settore che - solo nella nostra regione - conta 6.403 imprese artigiane e ha deciso di far sentire la propria voce: il rischio, infatti, è che i costi potrebbero aumentare anche del 20 per cento, in queste condizioni.

“I rallentamenti sulle autostrade A6, A10 e A26 sono significativi e gli interventi sulla messa in sicurezza infiniti, inevitabilmente fanno lievitare i costi delle imprese dell’autotrasporto - è il grido d'allarme che lancia Aldo Caranta, presidente autotrasportatori di Confartigianato Piemonte -. Chiediamo di annullare il pagamento dei pedaggi fino a quando l’autostrada tornerà ad avere una logistica accettabile”.

Una condizione, peraltro, che va a sommarsi alla crisi che il Covid e il lockdown hanno già ampiamente fatto divampare. “Senza collegamenti logistici funzionanti non è pensabile parlare di sviluppo o di ripresa economica - dice ancora Caranta -. La nostra categoria, attraverso la prosecuzione dei servizi di trasporto essenziali come alimentari e farmaceutici, ci ha permesso di evitare il lockdown, ma ora rischia di essere penalizzata dai rallentamenti sull’autostrada e da una logistica non lineare”. “Si parla sempre di rendere prioritaria nell’agenda politica le infrastrutture che sono ormai fatiscenti - continua -, ma siamo sempre al punto di partenza”.

L'associazione di categoria fa notare come, se un autotrasportatore deve fare 5 consegne in una giornata, con gli ingorghi sull’autostrada riuscirà a farne solo 3 "e il personale deve essere comunque pagato anche per le consegne che non riesce a fare". “I concessionari autostradali dovrebbero aiutarci a superare questo momento di emergenza – conclude Caranta - Potrebbero, ad esempio, annullare il pagamento dei pedaggi fino a quando l’autostrada tornerà ad avere una logistica accettabile".

Massimiliano Sciullo

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