Centro - 13 luglio 2020, 14:55

Il lockdown a Torino rallenta architetti e geometri: quattro mesi per una pratica all'archivio edilizio

Iaria: "Per recuperare i ritardi stiamo aumentando la possibilità di fare scansioni: dal 3 luglio riaperta la sala consultazioni, con ampliamento dell'orario"

Il lockdown a Torino rallenta architetti e geometri: quattro mesi per una pratica all'archivio edilizio

Quattro mesi di attesa per poter consultare una pratica all’archivio edilizio del Comune di Torino. Oltre ad aver bloccato l’emissione di ben 11.600 carte di identità elettroniche da parte delle anagrafi del capoluogo, il lockdown sta creando problemi a geometri, architetti ed ingegneri.

Professionisti che per far partire un nuovo lavoro devono, di norma, verificare cosa è stato autorizzato in precedenza ad esempio su uno stabile e/o cantiere ed ora sono costretti a mesi di attesa. A denunciare i disagi in Sala Rossa è il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano, tramite un’interpellanza.

Per recuperare i ritardi – ha replicato l’assessore all’Urbanistica Antonino Iariastiamo avviando una rimodulazione del processo di digitalizzazione informatica, aumentando la possibilità di fare scansioni delle pratiche e riducendo così la necessità di andare di persona”.

“Dal 3 luglio -ha aggiunto - abbiamo riaperto in piena sicurezza la sala consultazione dell’archivio. Le postazioni sono diminuite, passando da 16 a 6, ma abbiamo ampliato l’orario di apertura fino alle 13, così come alcuni pomeriggi per incrementare gli appuntamenti”.

Tutti i professionisti - ha continuato l’assessore all’Urbanistica - che hanno avuto prenotazioni cancellate durante il blocco devono essere personalmente ricontattati: si si concorda un nuovo appuntamento, ma ci va tempo ed il pregresso da recuperare è molto. Stiamo lavorando per raddoppiare le pratiche disponibili in digitale. Conto di risolvere tutti i problemi nei prossimi mesi”, ha concluso Iaria

Ci sono professionisti – ha replicato Magliano - che sono stati rimandati, per un incontro, a ottobre. Un tempo davvero troppo lungo. Pare che vi sia un solo dipendente che si occupa di digitalizzazione: se è vero, il ritardo è un'ovvia conseguenza di questo dato”.

“Per far partire una pratica edilizia, e dunque per dare lavoro a tante persone, quattro mesi sono un tempo eccessivo. Ora le imprese edilizie vorrebbero ricominciare a lavorare: facciamole ripartire”, ha concluso Magliano.

Cinzia Gatti

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