Scuola e formazione - 17 luglio 2020, 14:38

Grugliasco si fa bella con la Città delle Scienze, Geuna: "Pronti a essere capitale italiana e internazionale su questi temi"

Al via il progetto per il nuovo Polo universitario alle porte di Torino dal costo di 160 milioni di euro su oltre 121mila metri quadrati. Si inizia nella primavera 2021 e si finirà in 3 anni. Montà: "Noi, epicentro di un sisma positivo per tutto il territorio"

Passo avanti per la Città delle Scienze, il nuovo Polo universitario che metterà le sue radici a Grugliasco (dove già c'è una buona presenza accademica) e che vede il suo progetto partire, pronto ad accogliere decine di migliaia di studenti e offrendo loro accanto alle lezioni anche un habitat innovativo, tra campi sportivi e servizi all'avanguardia, a cominciare dalla ristorazione. Ma oltre allo studio l'obiettivo è abbinate anche un polo di attrazione per investimenti, start up e industrie di settori che stanno crescendo a vista d'occhio, tra l’agrifood, la Chimica verde, l’energia sostenibile, le Scienze dei materiali, la Bioeconomia e la sostenibilità ambientale.

Tutto cominciò nel 1999 con l'accordo di programma al MIUR e 42 milioni di stanziamento iniziale. L'obiettivo era riqualificare l'edilizia, gli spazi e le infrastrutture di ricerca e studio.

Due dipartimenti sono già insediati e saranno raggiungi da Chimica e Biologia. In tutto ci saranno 1035 operatori (oggi sono 515) e diecimila studenti. Con tutto ciò che ne consegue per

l'impatto socio economico per il territorio di Grugliasco.Il nuovo polo, che si estende su una superficie di 121.660 metri quadri, prevede la realizzazione di un complesso di edifici sostenibili integrati nell’ambiente circostante con particolare attenzione alle caratteristiche morfologiche dell’area, con edifici immersi nel verde e disposti secondo uno schema che permetta di distinguere le strutture didattiche dagli spazi destinati alla ricerca. L’avvio dei lavori, il cui costo complessivo è di circa 160 milioni di euro (con oltre 2,4 milioni di euro all’anno per la manutenzione e gestione) è previsto per la primavera del 2021, con una durata complessiva di 3 anni per il completamento delle opere.

"È un progetto che ha radici lontane, era un sogno che si sta concretizzando con la voglia e con l'impegno", ha detto il rettore dell'Università di Torino, Stefano Geuna, che ha reso il merito anche alla squadra precedente guidata dall'ex rettore Gian Maria Ajani. "È un'operazione dalla valenza molteplice: innanzitutto è importantissimo per il mondo accademico, con un campus innovativo che a regime ospiterà fino a 10mila studenti tra scienze agrarie, chimiche e molte altre discipline, anche interconnesse. Formarsi in un luogo meglio aiuta a studiare meglio e per noi è un investimento strategico. Ma l'idea di fondo è che Torino possa diventare la capitale, nazionale e non solo, su queste scienze: un ruolo che non potrà che fare bene alle nuove generazioni, anche in termini occupazionali".

Nel progetto sono previsti 22.000 metri quadri per aule per didattica e per lo studio, spazi comuni e servizi per studenti mentre 47.500 metri quadrati saranno l’estensione degli spazi per la ricerca. Alle attività sportive multiple affidate al Cus Torino (basket, volley, pallamano, lotta, ginnastica artistica/ritmica, ecc.) saranno dedicati 7.300 metri quadrati inclusa la pista di atletica leggera al coperto (discipline della velocità, salto in alto, lungo e con l’asta).  Punto di snodo e di interazione fra l’attività universitaria e la città una grande piazza attrezzata di 7.200 metri quadrati, spazi per la ristorazione, caffetteria e aree relax all’interno degli edifici (a gestione diretta dell’Università) e il nuovo parco urbano di 40.000 metri quadrati. A completamento dell’opera la passerella sulla ferrovia, la viabilità di accesso e l’implementazione del sistema delle piste ciclabili.

Ad un anno dall’aggiudicazione, è in corso di completamento il progetto definitivo, nel quale è previsto un significativo incremento degli spazi per la ricerca e la didattica, comprensivi di laboratori, studi, facilities e connettivo di circa 14.000 metri quadrati e non solo. Agli spazi dedicati alla didattica ed alla Ricerca sono disponibili, difatti, circa ulteriori 50.000 metri quadrati destinabili a specifiche iniziative connesse allo sviluppo economico in raccordo con le aziende.

Nella squadra che tiene a battesimo il Polo universitario di Grugliasco, insieme alle aziende costruttrici e manutentrici e che gestirà la struttura per 20 anni c'è anche una realtà bancaria importante come Intesa Sanpaolo. "Circa tre anni fa abbiamo iniziato a ragionare su come poter essere parte di questa partita - dice Teresio Testa, direttore regionale Intesa Sanpaolo per Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta - e abbiamo dimostrato che facendo sistema si vince. Si possono fare investimenti nel mondo del pubblico anche con risorse limitate e questa operazione può essere un volano per il nostro territorio, grazie ad alimentare, farmaceutica e chimica".

"Il lavoro che abbiamo fatto in questi anni è stato quello di creare le condizioni migliori, investendo sulle infrastrutture tra treno e metropolitana - commenta Roberto Montà, sindaco di Grugliasco - con una visione che possa guardare anche alle Universiadi, in cui speriamo. Sentiamo la responsabilità di fare in modo che questo ecosistema possa trovare in Grugliasco un alleato, nella consapevolezza che Grugliasco è l'epicentro di una scossa che viene data al territorio su infrastrutture, ricerca e saperi. Un sisma positivo, iniezione di fiducia e speranza dopo le difficoltà del Covid".

"È un investimento importante non solo per Grugliasco, ma per tutto il territorio metropolitano - dice Chiara Appendino, prima cittadina di Torino, ma presente in veste di sindaca metropolitana -. Spesso pensiamo che i ruoli degli atenei siano accademici, distaccato dalle comunità. In questo caso invece l'ateneo è ancora e sempre di più un punto importante per un ecosistema che si muove per generale sviluppo e ricadute economiche".

Massimiliano Sciullo