Dopo il grande successo cinematografico del 2013 diretto da Steven Knight con protagonista Tom Hardy, arriva in scena la trasposizione teatrale di Locke diretta e interpretata da Filippo Dini, al debutto questa sera al Teatro Carignano, per la stagione Summer Plays, fino a domenica 26 luglio.
La storia di Ivan Locke, capocantiere presso un'importante ditta di costruzioni, che, al termine della giornata di lavoto, sale in auto e si avvia verso una località sconosciuta: durante il tragitto inizia a fare una serie di telefonate. Tutto sarà messo in discussione, a partire dai legami sentimentali e affettivi.
"Un grande inno al coraggio - commenta Dini nelle note di regia -, alla sua espressione più potente e più arcaica: il coraggio di abbandonare la propria vita, le proprie certezze, i successi personali, i propri affetti, per iniziare una nuova esistenza, misteriosa, ignota, forse terribile, ma espressione del proprio miglioramento personale".
Il film, presentato fuori concorso alla settantesima Mostra del Cinema di Venezia, rappresentò una grande innovazione, nell'opera di Knight. Girato nel corso di otto notti, vede Hardy dominare l'inquadratura costantemente, mentre dall'altro capo del telefono si susseguono le voci degli interlocutori, facendo coincidere alla perfezione tempo della storia e tempo del racconto.
Anche nella versione di Dini, il protagonista compie il suo viaggio in nome della salvezza, sfida le leggi umane e divine, per poter riscattare l’umanità: è un eroe epico, riscritto nel mondo contemporaneo, e come tale, sacrifica tutto, rinuncia alla propria vita e si fa metafora della nostra salvezza. "Tutti noi viaggeremo con Ivan Locke, e all’arrivo troveremo una persona diversa".
E' questo, dunque, il messaggio raccolto e portato in scena: "non avere paura, guida con determinazione verso il tuo domani, con coraggio, vai nel posto peggiore per te, se è quello che desideri, se è quello che devi; al tuo arrivo sarai una persona nuova, forse ti sarai procurato qualche ferita, forse ti sarai trovato costretto a ferire qualcuno durante il viaggio, ma di sicuro avrai rubato il tuo pezzo di cielo".