A un mese di distanza tornano a far sentire la loro voce i lavoratori e le lavoratrici del settore pulizia e logistica della Città della Salute e dell’Asl To1. Dopo la manifestazione dello scorso 19 giugno, con cui i sindacati avevano chiesto alla Regione il ripristino delle condizioni contrattuali sospese, il personale che lavora negli ospedali torinesi si è nuovamente ritrovato in piazza Castello al grido “dalla Regione Piemonte solo parole”.
La vicenda nasce nel 2017, quando i lavoratori, al fine di evitare i licenziamenti, avevano siglato un accordo che prevedeva la rinuncia di alcuni istituti contrattuali e grandi sacrifici per mantenere il posto di lavoro. Secondo i sindacati però, le condizioni sono ormai venute meno, soprattutto a seguito di un cambio di appalto. “Ancora oggi la Regione dopo vari solleciti non ci ha dato una risposta, si era fatta carico di organizzare un tavolo tra noi e la Dussmann ma non è mai successo” spiega Orazio Colapietra (UIL).
I lavoratori che avevano rinunciato a Rol, permessi non retribuiti e riduzione ore sono circa 550. Le lavoratrici ed i lavoratori che garantiscono la pulizia e l'igiene dell'Ospedale più grande di Torino e che hanno garantito il servizio al meglio nel difficile periodo della pandemia, continuano a vedere ridotti i loro diritti per mano di una multinazionale che ha a cuore solo il proprio profitto, con la complicità della direzione sanitaria e della Regione Piemonte” attaccano unitariamente le segreterie di Cgil, Cisl e Uil.
Mattinata di proteste per il mondo sanitario piemontese: in contemporanea con il presidio sotto la Regione Piemonte infatti, si è svolta una manifestazione alle Molinette per chiedere le dimissioni dell'assessore alla Sanità, Luigi Icardi. A protestare Rifondazione Comunista Torino: "L’iniziativa è volta a denunciare il tentativo della Giunta Regionale, con l’assessore regionale Icardi in testa, di procedere alla privatizzazione di ospedali e di servizi con grande dispendio di risorse pubbliche e nessuna garanzia di funzionalità, come decenni di esternalizzazioni hanno ampiamente dimostrato".