"Non dimenticate che lottando per un mondo libero, per un mondo giusto, continuate l'opera dal nostro sangue consacrata”. E' l’incisione presente nella medaglia ritrovata davanti al cippo di viale Porta Piacentina che ricorda Renzo, 16 anni, Dario 23 e Carlo 28. Tre partigiani, ragazzi, che furono fucilati dai fascisti il 27 luglio 1944.
Liliana invece aveva diciotto anni ed era lì quando i loro corpi furono poi anche impiccati. Sono stati i suoi figli, Sergio e Gian Paolo Nidola, a trovare lo scorso anno quella medaglia. Sergio è un funzionario pubblico geometra, una colonna storica del comune di Moncalieri e non solo. Quando ritrova quella medaglia in quel luogo di memoria di cui sua mamma gli ha parlato tante volte, è a lei che la porta.
Poi decidono che è un destino da accompagnare quello di questa medaglia, da accompagnare verso le istituzioni, frutto proprio del sacrificio di quei ragazzi. E allora la consegna alla Città di Moncalieri che ha deciso di donarla proprio il 27 luglio, anniversario dell'eccidio, alla scuola, come simbolo del futuro.
Sono stati i ragazzi e le insegnanti della scuola Calvino, vincitrice del concorso di quest’anno per il 25 aprile, a ricevere questo passaggio di testimone da Davide Guida, portavoce del Sindaco Paolo Montagna, che ha ricordato " il lavoro di memoria e di partecipazione svolto dalla Città di Moncalieri insieme ai piccoli e ai giovani e per i più giovani affinché i valori della Resistenza continuino a vivere e crescere e facciano parte non solo del nostro passato ma del nostro futuro".
I bambini hanno letto i loro lavori di riflessione svolti durante l'emergenza sanitaria del coronavirus e hanno espresso riconoscenza per i medici e gli infermeri, resistenti come partigiani, e preoccupazione per le persone più anziane, i loro nonni, preziose anche proprio per la loro memoria storica e messe in pericolo dal virus.
La commemorazione del 27 luglio è stata come sempre in due tempi. Il primo dedicato appunto ai tre giovani martiri e il secondo alle 67 vittime civili di un bombardamento alleato lo stesso giorno. " Due tragedie diverse ma entrambe esito drammatico della barbarie in cui il nazifascismo aveva condotto il Paese e da cui i valori della Resistenza e della Democrazia ci hanno liberato" ha ricordato l'assessore Silvia Di Crescenzo che ha svolto le due orazioni ufficiali.
Tante le associazioni e le istituzioni civili e sociali presenti una rappresentanza del Consiglio comunale (i consiglieri Iorfino, Mammone e Nesci), la Città di Collegno, l'anpi provinciale e suoi diversi circoli, l'associazione filarmonica, l'associazione nazionale carabinieri, gli alpini e i bersaglieri. E fra i tanti cittadini , la vedova del partigiano moncalierese Mario Pettinati, e Adriano Sattanino, commosso fratello del partigiano Rinaldo, morto a Mathausen nell'aprile 1945.