"Non mi ha chiamato nessuno". Così Urbano Cairo, presidente del Torino, ha risposto alla fine della gara casalinga dei granata persa ieri sera contro la Roma a chi gli chiedeva se gli aspiranti compratori del club si fossero fatti vivi con un'offerta.
Nessuna offerta, dunque, a quanto riporta il patron. Una risposta che potrebbe essere tattica e pensata apposta per sviare le congetture di trattativa, ma che al momento semplicemente contraddice uno degli elementi con cui nel pomeriggio - nella sede della Console Partners di corso Galileo Ferraris - si erano presentati coloro che hanno annunciato di voler acquisire la squadra che fu di Capitan Valentino.
Tre rappresentanti che hanno mantenuto il massimo riserbo su chi siano i reali componenti della cordata di imprenditori ("torinesi e con interessi in Italia", hanno assicurato), ma che hanno garantito che nel corso delle ore successive avrebbero chiamato il presidente Cairo per farsi avanti.
Una procedura un po' irrituale, a prima vista: l'annuncio e quindi la candidatura per vie ufficiali. Ma che al momento sembra essersi fermata al primo passo.
Coinvolgimento del popolo granata, innovazione, modelli stranieri da importare all'ombra del Fila: tante le suggestioni che sono state lanciate nella presentazione di ieri, ma non sono mancate anche le perplessità e le ironie (anche salaci, sui social) da parte della tifoseria.
Per ora, tutto fermo. Ma la telenovela di questo agosto torinese non lascia pensare di essersi conclusa qui.