Durante la presentazione di Marco Giampaolo, all'esterno dello stadio Olimpico è andata in scena ieri pomeriggio l'ennesima contestazione nei confronti di Urbano Cairo, con l'esposizione di striscioni e la richiesta di mettere in vendita il Torino, dopo le tante voci delle settimane scorse.
Il presidente granata ha replicato così ai contestatori: "Posso assicurare che non resterò a vita, ma non lascio il Toro a chi parla attraverso i giornali dicendo che devono stanarmi. Io al venditore faccio la corte, non lo stano...". Poi Cairo ha aggiunto: "Quando cederò la società la darò nel modo giusto, a chi ha maggiore capacità economica di me, magari anche di gestione, perché non mi considero il più bravo di tutti".
Il riferimento è alla misteriosa cordata di imprenditori che nelle settimane scorse ha manifestato l'interesse per il Torino, ma soltanto attraverso degli advisor che hanno convocato una conferenza stampa. Un episodio che ha riportato alla mente di certi tifosi la pantomima legata al fantomatico Raffaele Ciuccariello una decina d'anni fa.
Tornando all'estate del 2005, Cairo ha ricordato: "Qualche merito nella rinascita del Torino mi sembra di averlo, quando sono arrivato c'erano solo macerie". Poi Cairo ha fatto un bilancio dei suoi 15 anni alla guida della società. "Le stagioni in cui sono rimasto veramente deluso sono state solo tre. Sicuramente il 2009 con la retrocessione, il 2011, quando non disputammo nemmeno i playoff in serie B, infine l'ultima, perché avevamo altre aspettative. Sono tre stagioni negative su 15, ma ci sono state anche tante altre belle cose".
Per i suoi 15 anni da presidente Cairo si assegnerebbe "un 7 in pagella. Per me non è un bel voto, ma al Toro ho dato tantissimo, sacrificando la famiglia e tutto il resto". Poi arriva l'affondo più importante, a chi gli imputa di non aver fatto abbastanza: "Chi c'è che può perdere 20-30 milioni all'anno, tanto più adesso che le entrate sono in calo per il Covid?", si è domandato il patron granata. "Io non ne vedo, ma se me lo presentate, vado da lui e comincio la trattativa per vendere il Torino".
Poi il patron ha parlato del mercato granata, inaugurato con il primo ingaggio, il difensore Rodriguez arrivato dal Milan. "Non è vero che dobbiamo prendere 6 giocatori", ha attaccato Cairo. "Leggo di un Sirigu in partenza, ma noi ce lo teniamo stretto. In attacco ci sono Belotti, Zaza e Iago (di ritorno dal Genoa, ndr), un altro attaccante non serve. In difesa? Li abbiamo già i centrali. Abbiamo rinnovato Ansaldi, preso Rodriguez, c'è Singo che ha grandi prospettive, c'è Ola Aina che per Giampaolo ha grandissime qualità".
Chi arriverà allora? "Ci servono un play davanti alla difesa, una mezzala e magari un esterno destro, ci manca il 15 per cento della rosa". Si è parlato di Biglia, in uscita dal Milan, di Linetty della Samp, ma Cairo ha fatto muro: "Non parlo di calciatori di altre squadre, non è giusto e non mi piace. Non dobbiamo comunque fossilizzarci su singoli nomi, ma cercare giocatori funzionali al nostro tecnico".
"Vogliamo fare le cose velocemente perchè c'è poco tempo, ma Giampaolo è un uomo intelligente, quindi farà una sintesi di alcune cose per essere pronto", ha concluso Cairo. "Puntiamo su di lui per il futuro". Il tempo dirà quanto è forte questo impegno.