Attualità - 03 settembre 2020, 16:28

La Juve ricorda l'impareggiabile Scirea, a 31 anni dalla scomparsa: "Uno di noi"

Fuoriclasse gentiluomo, si fece apprezzare in campo e nella vita. Morì il 1 agosto 1989, andando a visionare gli avversari Uefa della sua squadra, di cui era diventato vice allenatore

Un fuoriclasse gentiluomo. Libero di straordinaria classe in campo, che vinse tutto con la Juve e divenne campione del mondo con la nazionale, signore d'altri tempi fuori dal terreno di gioco, visto che non fu mai protagonista di polemiche o di frasi sopra le righe.

Questo era Gaetano Scirea, che il 23 settembre del 1989 morì in un tremendo incidente d'auto, mentre andava a visionare i prossimi avversari di Coppa Uefa della sua Juve, di cui era diventato vice allenatore, voluto dal fraterno amico Dino Zoff. La società bianconera lo ha voluto ricordare oggi, nell'anniversario di quel tristissimo giorno: "Ogni anno, fa male come quella domenica. Una domenica di pioggia, in Polonia", è stato scritto sul sito ufficiale bianconero.

"Se ne andò non solo un campione, un difensore eccezionale, un uomo di statura incredibile - sottolinea il club - Quel giorno in Polonia", dove Scirea si trovava per visionare il Gornik Zabrze. "Se ne andò una parte di noi. Perché Gai era una parte di noi, rappresentava tutti i nostri valori, e portava in campo un esempio di educazione, classe, sportività e umanità".

"Gai era parte di noi. Era tutti noi - conclude la Juventus - E lo è ancora: per questo, oggi, come sempre, ci stringiamo insieme alla famiglia Scirea, nel ricordo di un uomo unico". Insieme alla Juve, lo ricordano tutti coloro che hanno avuto il privilegio di vederlo giocare o di conoscerlo.

Massimo De Marzi