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Sanità | 25 settembre 2020, 14:16

Sanità nel Pinerolese: «La situazione allarmistica non esiste», ma non tutti sono convinti

Pareri discordanti tra i sindaci dopo l’incontro con l’Asl To3 di ieri

Sanità nel Pinerolese: «La situazione allarmistica non esiste», ma non tutti sono convinti

Si è tenuto ieri l’atteso incontro tra i sindaci e l’Asl To3 sulla situazione sanitaria del Pinerolese dopo le polemiche degli ultimi tempi, sollevate in particolar modo da Marco Ventre sindaco di Villar Perosa. «Alla luce dei dati la situazione allarmistica che è stata denunciata non esiste» riassume Marco Cogno, primo cittadino di Torre Pellice, rappresentante dei sindaci del Pinerolese. Ma non mancano pareri contrari come quelli dello stesso Ventre e ai altri colleghi della Val Chisone come Rino Tron di Roure.

«L’incontro ha permesso a tutti i sindaci di essere informati sui numeri reali e sull’andamento dell’Asl – fa il punto Cogno –. Stiamo attraversando un periodo difficile, con criticità da affrontare, ma Pinerolo, numeri alla mano, non è un ospedale di serie b, rispetto a Rivoli: le piante organiche sono similari».

Gli fa eco Lara Pezzano, assessore alla Sanità del Comune di Pinerolo: «Ci sono 13 medici in più a Rivoli, ma che prestano servizio a Susa, mentre il numero degli anestesisti è uguale».

All’incontro, per conto dell’Asl, hanno partecipato il direttore generale Flavio Boraso, quello amministrativo Lorella Daghero e sanitario Davide Minniti, il direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (Sisp), dottor Enrico Procopio, e la dottoressa Paola Fasano, direttore del Distretto Pinerolese.

«Sono soddisfatto dell’esito dell’incontro con i sindaci, è stato ripristinato un clima di confronto utile e dai toni distesi, che non potrà che essere positivo per un ulteriore sviluppo della sanità ospedaliera e territoriale nel Pinerolese, nel rispetto dei reciproci ruoli istituzionali e delle competenze specifiche – commenta Flavio Boraso –. Ci sono ancora ampi margini di miglioramento e rimangono alcune problematiche, che sono state amplificate dall’emergenza Covid, ma attraverso il dialogo costruttivo è possibile evidenziare le situazioni di criticità dei territori e individuare le eventuali soluzioni».

Non tutti però la pensano così: «Sono rammaricato, perché si è persa un’occasione. L’Asl ci ha spiegato che i problemi sono figli di bandi andati deserti e di minori risorse economiche, rispetto ad altre aziende sanitarie, che è vero. Ma anche noi sindaci dobbiamo fare i conti con disponibilità finanziarie ridotte – ribatte Ventre –. In queste settimane, io ho raccolto più di 2mila segnalazioni di problemi, ma il dato più preoccupante è che ci sono persone in vallata che hanno smesso di curarsi, perché non possono andare a Rivoli e non hanno soldi per andare da un medico privato».
Tra le criticità che Ventre ha evidenziato c’è il pronto soccorso di Pinerolo, battaglia condivisa anche da Roure: «Sono necessari maggiori spazi». Un altro tema è poi quello dei medici di famiglia: «Ho chiesto alla dottoressa Fasano un piano delle sostituzioni, visto che è un problema che il prossimo anno riguarderà le nostre vallate».

Pinerolo, invece, spinge per chiedere alla Regione un confronto e un ragionamento sul confine dell’attuale Asl: «Oggettivamente abbiamo poco da spartire con territori come Rivoli, mentre siamo più affini a realtà come Saluzzo e Savigliano, ma c’è una norma che prevede che i confini delle Asl devono essere provinciali» spiega Pezzano. Tra le altre richieste che Pinerolo avanzerà in Regione c’è la revisione della Delibera di Giunta regionale 600 del 2014, che riorganizza la rete ospedaliera: «Bisogna avere una rete più flessibile e dare maggior potere organizzativo ai direttori generali delle aziende sanitarie».

Tra le diverse divisioni, c’è però un tema che accomuna i sindaci, ovvero quello del budget messo a disposizione dell’Asl To3: «Va incrementato, perché siamo la penultima Asl del Piemonte» conclude Cogno.

Marco Bertello

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