Eventi - 30 settembre 2020, 16:37

Il Festival della Nonviolenza fa cambiare passo alla ripartenza: "Ridefiniamo i nostri valori dopo la pandemia"

In programma dal 2 al 17 ottobre la seconda edizione, organizzata dal Centro Studi Sereno Regis in presenza e in streaming. Si comincia venerdì con un flash mob del servizio civile in piazza Castello

Si svolgerà dal 2 al 17 ottobre, a Torino, in via Garibaldi 13, e in diretta streaming, la seconda edizione del Festival della Nonviolenza, organizzato dal Centro Studi Sereno Regis con la collaborazione di 16 movimenti e associazioni locali e nazionali (con il patrocinio del Centro Interateneo di Studi per la Pace delle Università del Piemonte e del Politecnico di Torino).

Il programma è stato illustrato ieri mattina in sede dalla vicepresidente Angela Dogliotti.

Si comincia venerdì, alle ore 16, con un flash mob del Tavolo Enti di Servizio Civile in piazza Castello, per riportare il servizio civile al centro delle politiche nazionali con una giusta e adeguata copertura economica. Sabato è in calendario il convegno Pensare globalmente... e agire localmente, con riflessioni e proposte trasversali per una transizione equa, sostenibile e nonviolenta post pandemia, che vede tra i relatori il saggista e sociologo Guido Viale.  

Un secondo convegno avrà luogo nella mattina del 10 ottobre, dal titolo Torino città delle armi?, per interrogarsi sulle prospettive future della città. Giovedì 15 si celebrerà l’obiezione di coscienza al servizio militare ieri e oggi, mentre venerdì 16 si susseguiranno diversi interventi pomeridiani centrati sulle possibili risposte all’emergenza ambientale, a partire dal presidio di Fridays for Future in piazza Castello. Chiude il festival, sabato 17, il convegno Sguardi e voci dal Mediterraneo. Militarizzazione delle frontiere e politiche securitarie.

Lunedì 5 ottobre si terrà inoltre un'anteprima cinematografica al Cinema Lux di “Pietro Maggio. Il re dei ciarlatani”, alle ore 21; la sera del 16, andrà invece in scena lo spettacolo teatrale curato da Emergency “Pia e Damasco”, alle ore 20.30.

Per accedere a tutti gli eventi è necessaria la prenotazione (http://serenoregis.org/) 

"L’edizione di questo anno particolare - spiegano gli organizzatori - nasce dalla considerazione che, in un mondo ferito dalle devastanti conseguenze dei cambiamenti climatici in atto e sotto la costante e purtroppo crescente minaccia nucleare, la pandemia di Covid-19 ha contribuito a mettere in luce tutte le fragilità di un  modello di vita insostenibile e ingiusto. Le sue conseguenze stanno mettendo a dura prova le economie di tutti i Paesi colpiti, compresi quelli ricchi, che si sono scoperti impreparati ad affrontare simili eventi considerati sempre e solo come emergenze, seppure preannunciati da decenni". 

"Ora bisogna essere concentrati sulla ripresa - afferma la vicepresidente del Sereno Regis Dogliotti -. Si deve certamente ripartire, ma con un passo diverso. Questa esperienza può e deve essere l'occasione per un ripensamento profondo dei presupposti, dei valori e delle visioni del mondo che sono alla base del sistema economico-sociale e dell’ormai difficile rapporto tra specie umana e natura". 

I temi della nonviolenza, dunque, in questa seconda edizione del festival, rimandano all’ambiente inteso come complessità da preservare, alla salute intesa come bene e diritto del singolo e della collettività, oltre che al disarmo e alla giustizia sociale come strumenti di prevenzione dei conflitti e delle guerre in tutto il mondo. 

Manuela Marascio