Sanità - 13 ottobre 2020, 15:10

Termina il progetto Aurora 2020, tra connessioni sul territorio e contrasto alla crisi

Presentati i risultati conclusivi dell'iniziativa portata avanti da Associazione Arteria, con il sostegno di ActionAid Italia, che ha portato alla nascita del Coordinamento Aurora per Emergenza Covid-19

Saper cogliere le (terribili) sfide che la pandemia globale ha purtroppo causato, trasformandosi da punto di riferimento nella costruzione di una rete di quartiere a promotrice di un vero e proprio hub di intercettazione dei bisogni dei cittadini e di distribuzione di aiuti: è stata questa la scommessa (vinta) da Associazione Arteria nel portare avanti “Aurora2020”, progetto sostenuto da ActionAid Italia e realizzato in partnership con Centro Studi Sereno Regis e Cooperativa Labins e in collaborazione con AuroraLab - Politecnico di Torino e Cecchi Point.

Il cambio “in corsa” ha portato alla nascita del Coordinamento Aurora per Emergenza Covid-19 con la partecipazione di più di trenta organizzazioni: “La nostra idea progettuale – ha spiegato il presidente di Arteria Ivano Casalegno – puntava a promuovere un percorso partecipato ed esteso a tutti gli enti attivi sul territorio, pur consapevoli delle reciproche differenze, per elaborare una visione condivisa del quartiere. Con lo scoppio della pandemia, le energie si sono concentrate sulla gestione dell'emergenza e, grazie ad Aurora2020, siamo riusciti ad aumentare il livello di relazione e costruire una rete che si conosce e riconosce”.

Aurora 2020 ha previsto la sperimentazione di nuove forme di collaborazione, lo scambio di informazioni e molto altro ancora ma, da aprile in avanti, il neonato Coordinamento si è poi concentrato su due aspetti principali: il sostegno alimentare, portato avanti attraverso la facilitazione dell'accesso alle reti formali di aiuto per gli aventi diritto e la raccolta e distribuzione in favore di persone escluse dai canali “ufficiali”, e il sostegno didattico (in sinergia con le scuole del territorio) grazie al quale famiglie in difficoltà hanno potuto dotarsi di materiale di cancelleria e dispositivi per la didattica a distanza; una terza azione ha visto la rete attivarsi per il sostegno psicologico e la diffusione di informazioni in diverse lingue.

Nonostante la conclusione del progetto, l'impegno è destinato a proseguire nel tempo: “Il lavoro – ha concluso Casalegno – andrà portato avanti e, oltre alla programmazione condivisa, dovrà puntare sul coinvolgimento diretto delle comunità straniere”.

Marco Berton