Economia e lavoro - 23 ottobre 2020, 13:15

Terzo settore e inclusione: 6 milioni di euro dalla Regione. "Mai così tante risorse per il volontariato e la promozione sociale"

L'assessore Caucino: "Viviamo un momento storico straordinario, quindi serve più sostegno, ampliando anche gli obiettivi da raggiungere". Alla lotta alla povertà e alle disuguaglianze si sommano anche agricoltura sostenibile, salute e benessere, educazione inclusiva e città sicure

Sei milioni di euro destinati alle associazioni del Terzo settore che vogliono impegnarsi in percorsi e progetti legati all'inclusione sociale. Sono quelli contenuti nel nuovo bando regionale che il Piemonte mette sul tavolo in giorni tanto difficili e in cui proprio l'inclusione è un concetto di estrema attualità.

"Il bando è stato pubblicato il 15 ottobre coinvolgendo realtà di volontariato e promozione sociale e la scadenza è fissata al 10 dicembre - ha detto l’assessore regionale alle Politiche sociali, Chiara Caucino -, mentre le risorse destinate a questo strumento sono straordinarie, così come il periodo storico che stiamo attraversando. Da quasi due milioni si arriva a un totale di circa 5,9 milioni di euro. Decisamente superiore agli anni scorsi. La rendicontazione è invece fissata per il 31 maggio 2022".

"La Regione, a campione, verificherà l'effettiva realizzazione degli interventi e l'adeguatezza del contributo richiesto - prosegue l'esponente della giunta Cirio -. Ma l'obiettivo è rafforzare e promuovere tutto il mondo del volontariato e dell'associazionismo sociale, che potrà sperimentare iniziative nuove. E' questo che ci preme".

Dal primo bando a oggi (quarta edizione, si cominciò nel 2017) si è passato da 30 associazioni sostenute con il bando alle 47 del 2019, con un valore crescente di finanziamenti. 

Aumentano anche gli obiettivi: dai due fissati dall'amministrazione precedente (lotta alla povertà e alle disuguaglianze), si sale a un totale di 6 traguardi da raggiungere con i progetti candidati. Si aggiungono l'agricoltura sostenibile, la salute e il benessere per tutte le età, magari con un occhio di riguardo per Rsa e dintorni, un'educazione di qualità ed inclusiva ("tema assolutamente attuale", sottolinea Caucino) e rendere le città e gli insediamenti umani sicuri, duraturi, inclusivi e sostenibili. "Estendiamo la platea anche alle fondazioni, ma non di origine bancaria", sottolinea l'assessore.

Cambiano anche i criteri di ripartizione: dal rapporto 70-30 si passa ora a 55% per le organizzazioni di volontariato (circa 3,25 milioni), 40% per le associazioni di promozione sociale (2,36 milioni) e un 5% (pari a 295mila euro) per le fondazioni non di origine bancaria.

La richiesta minima può partire da 10mila euro e si può arrivare a un massimo di 100mila euro. "Ci sarà una sezione dedicata appositamente ai progetti di dimensioni contenute per fare in modo che nessuno, anche a livello strettamente territoriale, possa rimanere tagliato fuori".

Massimiliano Sciullo