Economia e lavoro - 28 ottobre 2020, 12:36

Pininfarina Engineering in liquidazione, sciopero davanti ai cancelli dell'azienda [FOTO]

Sono 138 i posti di lavoro a rischio dopo la decisione di chiudere

Si sono ritrovati come da programma, di buon mattino, fuori dai cancelli dell'azienda che nelle scorse ore ha comunicato la prospettiva di scrivere la parola fine sulla propria attività.

Sono i lavoratori della Pininfarina Engineering, parte dell'universo Pininfarina, che a causa delle difficoltà legate al mercato e al Covid ha annunciato l'intenzione della messa in liquidazione.

Una prospettiva che vuol dire 138 lavoratori (135 addetti più tre figure dirigenziali) senza lavoro in uno dei momenti più difficili della storia recente, non solo a livello sanitario, ma anche economico.

Subito i sindacati si sono mossi a difesa dei dipendenti e Fim CISL ha indetto lo sciopero di 8 ore con presidio che sta prendendo corpo in questa mattina. "Come Fim-Cisl abbiamo illustrato i contenuti della riunione avvenuta all’Amma e la grave situazione aziendale che è stata esposta in quella sede. I lavoratori di Pininfarina sono in primo luogo delusi dall’atteggiamento che è stato riservato loro. Chiediamo che venga ritirata la procedura di messa in liquidazione della società, che si ripristini al più presto la cassa integrazione e che si coinvolga in maniera concreta e responsabile il socio indiano Mahindra".

"Abbiamo anche convenuto con i lavoratori di effettuare una verifica legale sul percorso societario che ha prodotto questo tragico risultato per i dipendenti - aggiungono da Fim -. Inoltre abbiamo già allertato le istituzioni locali e regionali sul dramma occupazionale e sociale che rischia di produrre questa vicenda. Infine riteniamo irresponsabile in questo momento utilizzare la procedura di cessata attività di fatto superando il blocco dei licenziamenti che il sindacato ha ottenuto fino al 31 gennaio 2021".

Sul punto anche la Fiom ha fatto sentire la propria voce, rilanciando l'allarme su un settore, quello dell'automobile, che oltre al livello produttivo denuncia scricchiolii preoccupanti anche a livello di progettazione e ingegneria. Quel know how che invece dovrebbe rappresentare la marcia in più per Torino e il Piemonte.

Massimiliano Sciullo