"Alla giunta Cirio non resta che nascondersi. Mentre in Piemonte incombe lo spettro del nuovo lockdown la maggioranza di destra, con un colpo di mano, sospende il prossimo Consiglio Regionale", attacca il Gruppo Consiliare M5S Piemonte.
"Nei prossimi giorni non ci sarà dibattito fra maggioranza ed opposizione. Niente mozione di sfiducia verso l’assessore alla sanità Icardi perché la maggioranza si rifiuta di convocare il consiglio regionale per tutta la prossima settimana, impedendo di fatto la discussione della sfiducia. Forse temono di perdere dei pezzi? Di fronte all’evidenza e dinanzi all'impietoso scenario evidenziato dai numeri non resta loro che sottrarsi al confronto".
"Purtroppo però oggi la situazione della pandemia in Piemonte è totalmente fuori controllo. Avevamo chiesto fin da giugno di prevedere un adeguato piano di gestione dell’emergenza sanitaria cercando di aumentare il numero di medici e infermieri con contratti appetibili e prevedendo una efficace riorganizzazione delle strutture ospedaliere per ammortizzare la seconda ondata. Nulla di tutto questo è stato fatto e oggi ci ritroviamo a vivere una situazione drammatica", conclude il Gruppo Consiliare del M5S.
“Le parole risuonate questo pomeriggio in Commissione Sanità sono agghiaccianti – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Piemonte: ‘siamo stati abbandonati come cani, non è colpa nostra se le RSA sono passate alla storia per essere stati luoghi di morte durante la scorsa primavera’ ci hanno detto gli auditi al gruppo di lavoro che si occupa dell'indagine conoscitiva sulla gestione dell'emergenza Covid”.
“L’esame di ciò che non ha funzionato in quei tristi mesi – continua Grimaldi – è stato un lungo elenco di mancanze, a partire da quando Icardi e Caucino bollarono le RSA come soggetti privati fuori dalla competenza sanitaria regionale solo per togliersi qualsiasi responsabilità, fino ad arrivare al caos sulla delibera del 20 marzo. Come abbiamo sempre denunciato – attacca Grimaldi – per un mese la regione si è scordata di gestire le Rsa. E pensare che a metà febbraio il Ministro Speranza disponeva a tutte le regioni l’effettuazione dei tamponi per l’ingresso di ospiti nelle strutture, e al personale”.
“La verità – prosegue Grimaldi – è che le Rsa non sono nate per trattare una pandemia di questo genere e neppure il proliferare di malattie così contagiose, pertanto dovevano essere difese in maniera più svelta e decisa a partire dalla dotazione dei dpi, non attraverso delibere in bozza inviate via mail alle ASL e da queste, attraverso gli indirizzi delle Commissioni di Vigilanza, ad alcune RSA sollecitando posti letto per pazienti Covid. Oggi – aggiunge Grimaldi – abbiamo avuto le risposte che da tempo attendiamo dall’Assessore Icardi: nessuno può sapere davvero sapere se in quei mesi dei pazienti positivi dimessi dagli ospedali o dai pronto soccorso siano entrati nelle Rsa, aumentando la contagiosità e la mortalità in quei luoghi. Le responsabilità della Giunta sono enormi – conclude Grimaldi – e nonostante alcune cose dalla scorsa primavera siano migliorate, ancora oggi non siamo in grado di garantire economicamente ovunque percorsi e personale dedicato ai pazienti Covid-19 all’interno delle strutture”.
Domenico Rossi, Vicepresidente PD della Commissione Sanità, ha sottolineato a sua volta che "nel corso della riunione del gruppo di indagine sul covid19, sono state audite le associazioni di categoria delle RSA. Un comparto importante, che oggi necessita di ristori per le spese straordinarie cui sta andando incontro (p.es. sui DPI) e di risorse economiche per garantire servizi e occupazione, per esempio ricorrendo al pagamento vuoto per pieno fino a concorrenza del budget, come avviene in Lombardia e Toscana".
"È emersa ancora con forza la necessità di provvedere tempestivamente ad isolare i covid positivi asintomatici o paucisintomatici per evitare il diffondersi del contagio in strutture che ospitano persone particolarmente fragili e che impiegano figure professionali strategiche, di cui oggi c’è penuria".
"È fondamentale perciò individuare il prima possibile strutture vuote, disponibili da subito per evacuazioni temporanee di positivi e metterle in condizioni di operare: la regione deve garantire risorse e personale il prima possibile. Alcune disponibilità importanti, su Torino e su Novara, sarebbero già state raccolte dalle associazioni di categoria e non vanno sprecate", ha concluso Rossi.