Sanità - 05 novembre 2020, 17:57

I Medici del Piemonte: "E' peggio di marzo, il lockdown è inevitabile"

Anaao Assomed: "Il sacrificio dei cittadini ci aiuterà a salvare delle vite". L'Ordine di Torino: "Decisione sacrosanta, ma ora occorrono aiuti anche economici alle persone"

"La notizia di un nuovo lockdown è la risposta a quanto avevamo chiesto. Non per questo siamo felici, ma non si poteva non fare". Lo afferma in una nota Anaao Assomed Piemonte, l'associazione dei medici e dei dirigenti nazionali piemontesi, che nei giorni scorsi aveva chiesto al governo l'istituzione della zona rossa.

"Gli studenti, i commercianti, i ristoratori devono sapere che con questo sacrificio contribuiranno a salvare delle vite - sottolinea l'Anaao Assomed -. Noi medici ce la metteremo tutta per fare lo stesso, ma avevamo avvertito: mai più come a marzo. Invece: peggio di marzo".

"Ad oggi negli ospedali e nelle strutture della nostra regione sono quasi 4.000 le persone ricoverate per Covid-19, un numero che è aumentato in maniera anche più rapida delle previsioni e che occupa oltre il 60% dei letti di area medica. Vedendo i dati nazionali, ci chiediamo se non vada valutata l’adozione dello stesso provvedimento anche su ulteriori regioni", scrive invece in una nota l'Ordine dei Medici di Torino.

 

"Tuttavia, siamo assolutamente consci - scrivono i Medici - delle pesantissime ricadute economiche, sociali e psicologiche che una misura così drastica ha sui cittadini. Quindi rinnoviamo la nostra richiesta al Governo di mettere in atto tutte le forme di aiuto e sostegno possibili. In questo senso, è positivo che quantomeno sia stato possibile escludere dalle limitazioni almeno una parte dell’attività produttiva e del sistema scolastico".

"Siamo fiduciosi che entro un paio di settimane si possano vedere gli effetti positivi in termini di contenimento dei contagi e dei ricoveri – dichiara il presidente dell'Ordine, Guido Giustetto -. Nel frattempo auspichiamo che si possano constatare concretamente i risultati dei provvedimenti già precedentemente intrapresi dalla Regione e delle nuove misure che sta adottando, in collaborazione con i medici, per bilanciare meglio il sistema di cure fra ospedale e domicilio".

 

redazione