Settimo - 05 novembre 2020, 16:34

Code infinite per un tampone, Piastra: "Continuare in questo modo non è umano, sono passate settimane e la situazione è ingestibile"

La Sindaca di Settimo ha proposto diverse soluzioni, tra cui la creazione di altri punti hot - spot e l'utilizzo dei tamponi rapidi

Le auto in coda a Settimo (foto d'archivio)

Alla fine, le proposte su come gestire le lunghe code all'hot - spot tamponi nel parcheggio dell'ospedale, le ha fatte lei. Dopo settimane di code interminabili in auto, la sindaca di Settimo Torinese Elena Piastra ha commentato la situazione chiedendo anche l'intervento della Regione Piemonte.

"Continuare in questo modo non è umano, sono passate settimane e la situazione è sempre più ingestibile", ha esordito sostenendo che la gestione degli hot - spot non stia funzionando. "Per settimane, persone in coda per ore nel tentativo disperato di fare un tampone; poi, da tre giorni, si sarebbe dovuto passare a un sistema di prenotazione e i medici dovrebbero poter prenotare, ma la piattaforma non funziona o funziona solo in alcune ore e con tempi limitati, i medici dovrebbero poter fare i medici e non passare il tempo a tentare di caricare i nomi su una piattaforma non funzionante". Quindi ci si ritrova ogni giorno con automobili piazzate davanti all'ospedale sin dalle 2 del mattino e solamente 300 tamponi processabili al giorno.

"In tutto questo, oltre alla sbandierata comunicazione da parte della Regione, nei fatti non si vedono tamponi rapidi", aggiunge.

Piastra ha chiesto anche di creare due diversi punti tamponi da utilizzare, rispettivamente, per i sintomatici e l'altro per i tamponi di controllo, un punto tampone rapido "per i bambini tra 0 e 14 anni e per il personale scolastico per lo screening iniziale e per garantire che le scuole possano rimanere aperte". "Sia data la possibilità di usare il tampone rapido per verifica del tampone di controllo dopo i 10 giorni di quarantena e sia data la possibilità di usare il tampone molecolare dei centri privati accreditati per rientrare a lavoro o a scuola".

"Sono settimane che attendiamo l’arrivo di tamponi rapidi e per ora abbiamo visto solo tanti annunci, ma nessuna risposta concreta - conclude -. Se non arriveranno in settimana, i comuni saranno obbligati ad acquistare direttamente materiale sanitario e tra qualche mese spiegheremo alla Corte dei Conti che non potevamo continuare a lasciare i nostri cittadini senza nessuna risposta"

a.g.