Con la maggior parte degli studenti torinesi chiusi a casa e costretti a seguire le lezioni in Dad, le scuole dell'infanzia e i nidi comunali continuano a rimanere aperte. Uno sforzo importante, per garantire ai bimbi un percorso educativo il più possibile in presenza. Tra i problemi più grandi, come noto, vi è quello del personale: con la seconda ondata di Covid che infuria, infatti, il numero di insegnanti in malattia cresce e rende complicata la garanzia del servizio.
Emblematico, in tal senso, il caso della Sezione Arcobaleno della scuola dell'Infanzia comunale di via Assisi, dove i bambini per dieci giorni sono rimasti con una sola insegnante e sono stati costretti a uscire alle 13, rinunciando al tempo pieno. Oggi, a causa dell'influenza dell'insegnante rimasta, sono stati a casa e domani torneranno a scuola, ma uscendo alle ore 14. "Da inizio anno lamentiamo disservizi, molti genitori sono costretti a prendere permessi non retribuiti, i nostri bimbi hanno dei diritti che devono essere tutelati" spiega Paola Azzinaro, rappresentante dei genitori della Sezione Arcobaleno.
Nonostante i disagi siano al momento limitati, visto che fino a una settimana fa i giorni "terminati in anticipo" rispetto all'orario prestabilito in tutti gli istituti erano pari al 2,6% delle giornate complessive, l'assessore all'Istruzione Antonietta Di Martino sta lavorando per trovare soluzioni e ridurli così ulteriormente.
Ecco perché il Comune di Torino agirà su tre step: l'approvvigionamento dei tamponi rapidi, indispensabili per velocizzare il rientro in classe degli insegnanti colpiti da una semplice influenza, l'assunzione di altri 50 insegnanti a tempo indeterminato entro l'inizio del 2021 e la collaborazione con le cooperative del post scuola.
In quest'ultimo caso, attive il servizio entro fine novembre permetterà di dare sollievo immediato al sistema. In caso di problemi di assenze, infatti, si chiederà alla cooperativa di coprire la fascia d'orario 15:30-16:30, laddove sia impossibile garantire il servizio con il personale interno. Misure per permettere al sistema scuola dell'infanzia di reggere, nonostante lo tsunami chiamato Covid.