Cultura e spettacoli - 18 novembre 2020, 19:08

Stabile, Fonsatti: "Un piano Marshall per il teatro: 70 artisti firmeranno manifesti digitali per il futuro"

Il direttore: "Il Teatro Nuovo ottimo per il coworking tra enti culturali. Puntiamo su impatto sociale, ambiente e sviluppo digitale. Il Carignano dovrà essere il primo teatro green d’Europa"

Sarà presentato domani il progetto “Argo. Materiali per un’ipotesi di futuro” del Teatro Stabile di Torino, sostenuto da Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo, in collaborazione con la Scuola Holden. Il direttore Filippo Fonsatti ne ha anticipato oggi alcuni punti essenziali, definendolo un vero e proprio “piano Marshall” per sostenere concretamente le realtà teatrali torinesi minate dalla pandemia.

“Il fatto di essere chiusi al pubblico ci pone in serie difficoltà rispetto al senso delle nostre funzioni - ha detto, nell’ambito del percorso di ricerca conoscitiva per la candidatura di Torino a Capitale europea della Cultura 2033 -. Abbiamo anche un dovere morale verso una comunità che non è solo fatta di cittadini, ma anche di tutti gli artisti di riferimento. Abbiamo quindi individuato 70 professionisti del settore con cui lavorare tutti insieme in network su una specifica piattaforma, per elaborare materiali digitali di carattere politico da consegnare a chi si candiderà alle nuove elezioni amministrative, e anche al Mibact”.

“Credo sia strategico - ha proseguito Fonsatti - sollecitare il contributo stesso degli artisti per immaginare un futuro diverso dal presente che ora ci sta schiacciando. Spero quindi che questo progetto abbia un molto apprezzabile impatto sociale, dato che andremo a sostenere economicamente 70 lavoratori del comparto che hanno visto crollare fino all’80% del proprio reddito pro capite, nel 2020”.

Ricordando poi che lo Stabile è stato l’unico teatro non all’interno di una capitale a essere inserito nella rete Mitos21 (gotha del teatro europeo che comprende, tra gli altri, il Berliner Ensemble e il Deutsches Theater di Berlino, il Burgtheater di Vienna, il National Theatre di Londra e l’Odéon-Théâtre de l’Europe di Parigi), Fonsatti ha poi lanciato un assist al Comune per l’indirizzamento delle risorse economiche. "Non chiediamo un arrotondamento dei contributi - ha precisato -, ma almeno un investimento strutturale per la creazione di un polo, un hub di coworking teatrale all’interno del Teatro Nuovo, secondo palcoscenico per ampiezza della città dopo il Regio, con una platea da mille posti e una buca d’orchestra. Una sala modulabile e polifunzionale, che potrebbe diventare la casa di tutti i teatri e le compagnie più importanti”.

Guardando agli obiettivi futuri, Fonsatti ha infine ribadito l’attenzione all’impatto sociale dello spettacolo dal vivo, “studiando meccanismi di coinvolgimento anche di cittadini provenienti da bacini culturali diversi dal nostro”. Poi, lo sviluppo del digitale, su cui lo Stabile ha allestito un intero progetto da candidare al bando Switch della Compagnia di San Paolo (ad esempio, con il videomapping per scene dematerializzate). Infine, la sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di rendere il Carignano “il primo teatro green de’Europa”.

Manuela Marascio