Un caso che ha fatto discutere. È la storia di una bimba rom di 4 anni, che ogni mattina cammina per 40 minuti per recarsi a scuola. Domiciliata a Collegno, nel campo rom in Strada della Berlia, alla piccola studentessa è stato revocato il servizio di scuolabus poiché non residente. Una situazione che ha spinto il padre ad affidare il caso a un avvocato.
Un fatto in cui è intervenuto anche il primo cittadino di Collegno. "L'anno scorso abbiamo infatti concesso il servizio di trasporto anche a questa famiglia, che a differenza delle altre non è residente, con l'impegno però che si sarebbe presto regolarizzata - ha sostenuto il sindaco Francesco Casciano -. Abbiamo quindi scelto un dialogo accogliente e di fiducia per un patto educante Comune-famiglia di reciproco ascolto e sostegno. Da oltre trent'anni Collegno è conosciuta come un esempio di collaborazione e integrazione con le famiglie rom. L'attenzione alla scuola è sempre stato l'elemento più efficace per i percorsi di inclusione sociale nella comunità, ispirati dalla nostra Costituzione, dove i diritti si accompagnano ai doveri. Invito tutti a evitare strumentalizzazioni, soprattutto mediatiche per una situazione che invece si può risolvere velocemente con l'assunzione di responsabilità e con l'aiuto del Comune, sempre attento alla scolarizzazione, in particolare femminile, di tutti i minori rom tramite il supporto all'iscrizione, alla mensa e alle attività integrative. Sono ben 25 gli studenti rom che dalle materne alle superiori usufruiscono regolarmente dei nostri servizi di trasporto. Non vedo l'ora che con Greta siano 26".