- 19 novembre 2020, 14:25

Quando i "parassiti" sono le piante stesse

Vivono sfruttando un'altra pianta dalla quale traggono le sostanze necessarie alla loro sopravvivenza. Vediamo quali sono

Buongiorno e bentornati in questa rubrica. Potete trovarci e interagire più facilmente con quesiti e nostre risposte sul nostro gruppo Facebook "Blossom Suite - Orchidee: cura e vendita". Ci occuperemo di dare semplici consigli per gestire le piante che teniamo in casa, sul balcone o in giardino.

Si parla spesso di parassiti delle piante, ma molto meno di piante parassite. Esiste infatti una categoria di piante chiamate "parassite", in quanto vivono sfruttando un'altra pianta dalla quale traggono le sostanze necessarie alla loro sopravvivenza. Il parassitismo è una forma di simbiosi in cui il vantaggio della associazione è a senso unico. Si parla infatti di due organismi dove uno è il parassita e l'altro l'ospite. In pochi casi si può parlare di mutualismo (o simbiosi mutualistica) cioè quando il vantaggio della associazione è vantaggiosa per entrambi gli individui. Un esempio pratico potrebbe essere quello dei licheni.

Questi sono formati da funghi ed alghe che vivono in stretta simbiosi assicurandosi reciproca sopravvivenza. Mentre i funghi, per lo più ascomiceti, assumono acqua e sali minerali, e mantengono l'umidità necessaria all'alga, le alghe invece, producono gli zuccheri e altre sostanze di cui si nutre il fungo.

Talvolta il termine parassita viene erroneamente utilizzato per indicare piante che in realtà sono infestanti. Con questo termine si intende una pianta che non ha alcuna funzione utile per la produzione agricola ma danneggia le piante esistenti entrando in competizione con esse (ricordiamo ad esempio la gramigna).

Ma torniamo alle nostre piante parassite.

La Nuytsia Floribunda è una pianta che troviamo nell'Australia occidentale, localmente chiamata "Christmas tree" cioè albero di Natale, perché la massima fioritura avviene durante l'estate che in Australia coincide con il periodo natalizio. I fiori arancioni sono veramente meravigliosi e rigogliosi. Nonostante questo aspetto colorato ed allegro, la gente del posto spesso associa questo albero agli spiriti della morte. Secondo una leggenda, sui rami e sui fiori di questi alberi si accampavano gli spiriti maligni. Per questo gli anziani proibivano ai bimbi dei villaggi di sostare sotto questi alberi. Nella lingua locale l'albero viene anche chiamato "moodjar" che dovrebbe significare "proibito/vietato".

Ma l'interesse di questa pianta è soprattutto biologico.

La Nuytsia è infatti la pianta parassita più grande del mondo. Questo albero può raggiungere anche i dieci metri di altezza. In realtà sarebbe più corretto definire questa pianta come emiparassita. In alcuni momenti dell'anno può alimentarsi da sola attraverso la fotosintesi clorofilliana. Oppure aggrappare le proprie radici a quelle di altre piante per ricevere nutrimento da esse. Un'altra pianta parassita o emiparassita molto conosciuta è il vischio (quella del bacio sotto il vischio a Capodanno per intenderci).

Lo troviamo soprattutto nelle aree boschive d'Europa e d'America come "ospite" di querce, pioppi, meli e biancospini. La sua presenza si nota in modo particolare in inverno quando i rami delle piante che lo ospitano perdono le foglie. Con le proprie foglie il vischio è in grado di compiere la fotosintesi clorofilliana. Ma non riesce ad approvvigionarsi di azoto, quindi per questo, sfrutta le piante che lo ospitano sottraendolo a loro.

Anche se più raramente, troviamo alcune orchidee parassite. La Neottia Nidus Avis è un'orchidea che si sviluppa grazie ad un rapporto di simbiosi con alcuni funghi presenti nel terreno che garantiscono apporto di sali minerali ed acqua. La Neottia è detta anche saprofita perché priva di clorofilla, infatti è di colore bruno. Le radici alla base sono piuttosto fitte e munite di micorriza endotrofica. Per micorriza si intende proprio una combinazione strutturale e funzionale del micelio di un fungo con la radice di una pianta.

Sonia Barone e Domenico Simonetti