Economia e lavoro - 02 dicembre 2020, 15:00

Come lo stress influisce sulla pressione sanguigna

Il nostro sistema cardiocircolatorio è votato alla nostra sopravvivenza. Questo è il principale fattore da tenere in considerazione ancora prima di valutare come lo stress influisce sulla pressione arteriosa.

Il nostro sistema cardiocircolatorio è votato alla nostra sopravvivenza. Questo è il principale fattore da tenere in considerazione ancora prima di valutare come lo stress influisce sulla pressione arteriosa.

Dalla macchinetta per la pressione all’alimentazione, le armi che una persona ipertesa ha per combattere sono molte, ma prima occorre capire cosa esattamente succede alla nostra pressione arteriosa quando il cervello è sotto stress.

Immaginiamo che la giornata di lavoro mediamente stressante sia una belva nella foresta: il cervello umano è naturalmente portato a reagire allo stress, fuggendo o adottando piani alternativi. La pressione arteriosa è il nostro cervello sull’attenti, letteralmente, che altera la pressione sanguigna sistolica e diastolica di conseguenza.

Ma come funziona esattamente la regolazione delle pressione sanguigna sotto stress, e come la si monitora in modo corretto?

L’alleato di ogni giorno: la macchinetta per la pressione

Lo sfigmomanometro è uno strumento affascinante, e un capolavoro di tecnologia biomedica d’epoca. Ma non tutti sanno usarlo, e soprattutto va necessariamente combinato con uno stetoscopio, e già per un individuo diventa un bel po’ di attrezzatura. 

Viene in nostro soccorso la cosiddetta macchinetta per la pressione, un dispositivo elettronico che si collega al braccio e misura la pressione in modo efficace, grazie a un algoritmo che combina rilevatori di movimento e parametri temporali. 

Per chi è iperteso cronico e non ha familiarità con il disturbo, spesso una delle cause principali è, per l’appunto, lo stress. In questo caso, misurare la pressione frequentemente soprattutto sul luogo di lavoro può diventare una strategia salvavita.

Lo stress e la pressione sanguigna sistolica e diastolica

Abbiamo detto che lo stress stimola il nostro cervello al combattimento, ma come? Innanzi tutto, il sistema endocrino rilascia progressivamente cortisolo e adrenalina. Si alzano colesterolo e glicemia, e si abbassano gli ormoni sessuali. Questo spinge il cervello vegetativo a dare precise indicazioni al sistema nervoso simpatico, quella parte di sistema nervoso involontario che eccita, contrae e spinge all’azione. 

Visto che parliamo di cuore, prendiamo in considerazione la pressione sanguigna sistolica e diastolica, cioè rispettivamente quando il cuore “pompa” e quando si dilata riempiendosi di sangue.

Il valore che esce dai misuratori di pressione è sempre costituito da due cifre, 120 su 80, o 90 su 60… Molto semplicemente, sono i valori della pressione sanguigna sistolica e diastolica.

Il sistema nervoso simpatico viene istruito a tenere il cuore della persona sotto stress sempre pronto all’azione, per questo lo fa battere più rapidamente.

Per lo stesso motivo opera vasocostrizione sui vasi sanguigni periferici, andando ad aumentare la pressione.

Quali sono i fattori di stress che influenzano la pressione?

Cortisolo e adrenalina sono fortemente influenzati da alcune azioni quotidiane, come l’assunzione di grandi responsabilità, la costante sottoposizione al giudizio degli altri, il trattenere forti scatti d’ira e in generale le emozioni intense. 

Con questa breve spiegazione non si vuole certo invitare l’iperteso a rifuggire qualsiasi responsabilità. Però, insieme alla regolare profilassi anti-ipertensione costituita da dieta, attività fisica e misurazione regolare, è fondamentale tenere in considerazione lo stress, il male nascosto del nostro secolo.