"L'esecuzione della condanna a morte del ricercatore iraniano Ahmadreza Djalali è imminente. Non c'è più tempo", fanno notare i Radicali Italiani.
"Domani, 10 Dicembre, in occasione della giornata internazionale dedicata ai diritti umani, ci troveremo di fronte a Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15, per dare voce ad Ahmadreza e ai tanti Ahmadreza che non conosciamo, ma che subiscono detenzioni arbitrarie, condanne ingiuste, torture e che spesso arrivano a pagare con la propria vita il prezzo di regimi autoritari che nessun rispetto hanno per i diritti umani, politici e civili dei cittadini".
"Ogni cittadino, associazione e partito politico è invitato e benvenuto, così come i simboli e le bandiere di ciascuna realtà aderente. Coglieremo l'occasione per ribadire al Consiglio Regionale del Piemonte, l'assoluta necessità e urgenza di provvedere alla nomina dei membri del nuovo Comitato regionale per i diritti umani e civili. Il bando è stato indetto con più di un anno e mezzo di ritardo, è scaduto il 19 Ottobre scorso, i diritti umani non aspettano: serve che il Comitato si metta al lavoro immediatamente".
Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati, si schiera al fianco dei Radicali e invita la politica a mobilitarsi per la salvezza del ricercatore iraniano: "Il Comune di Torino chieda al Governo di esercitare la necessaria pressione diplomatica affinché Ahmadreza Djalali sia immediatamente liberato. Lo chiedo in Consiglio Comunale con un Ordine del Giorno appena presentato in Sala Rossa. Ho presentato un analogo atto, insieme ai colleghi Domenico Rossi e Raffaele Gallo, anche in Consiglio Regionale".
"È nostro preciso dovere fare tutto il possibile per salvare una vita innocente. La difesa dei diritti umani deve essere trasversale per ambito istituzionale e per nazionalità. Comune di Torino e Regione Piemonte siano in prima linea nella salvaguardia della vita e della libertà di una figura che ha tanto fatto per il nostro Paese e per la nostra regione - dove a lungo ha vissuto e lavorato - e che è da anni incarcerata da innocente da un regime che in questo modo costringe al silenzio il dissenso politico e di coscienza".