No ad accordi con il M5S o calati da Roma. Sono queste le condizioni dettate da Azione alla coalizione del centrosinistra in vista delle elezioni amministrative di Torino 2021. Condizioni per stare all’interno della coalizione. Paletti che, se dovessero venire meno, spingeranno Azione a camminare per da sola.
A rendere note le condizioni è Claudio Lubatti, coordinatore regionale del partito. L’appello vincolato verrà sottoposto con appositi incontri alle forze politiche cittadine del centrosinistra: + Europa, Italia Viva, Moderati e Partito Democratico: “Vogliamo dialogare e arricchirci con il confronto con le forze civiche e associative presenti sul territorio”.
L’obiettivo di Azione è quello di creare una coalizione che unisca forze popolari, socialiste e liberali europee “per competere e battere i sovranisti e i demopopulisti, per una Torino che torni ad essere protagonista del rilancio dell’Italia a livello mondiale”. I vincoli sono chiari, scolpiti nella pietra: no accordi con il Movimento 5 Stelle e rigetto totale di una strategia calata dall’alto, da Roma.
Nel documento non mancano le valutazioni sul profilo necessario per il candidato sindaco da sostenere in vista della tornata elettorale: “Il profilo dovrà essere espressione di una alleanza generata a Torino, dotato della necessaria esperienza amministrativa e la conoscenza della macchina comunale, capace di essere leader e non capo solitario, in grado di costruire intorno a sé una squadra di governo, di generare un clima di coinvolgimento e partecipazione nella città”.
La nota di Azione conclude chiarendo che “se non vi saranno queste condizioni o se ci verrà impedito di ottenerle per il prevalere di accordi di spartizione nazionale, ci muoveremo, coerentemente con quanto abbiamo già dichiarato, per offrire al primo turno delle elezioni comunali un candidato, un progetto, un programma attorno ai quali raccogliere forze politiche e sociali”.