Attualità - 13 gennaio 2021, 11:47

Patto tra Università di Torino-Save the Children per i diritti dei più piccoli: si comincia aiutando chi è rimasto indietro a causa della dad

L'alleanza vuole promuovere attività, collaborazioni, ma anche ricerca per affrontare i temi della tutela dei più piccoli. Geuna: "Teniamo accesa l'attenzione su ciò che non va mai dato per scontato". Milano: "Iniziamo con il volontariato degli universitari verso bambini e adolescenti in difficoltà per la pandemia"

Università di Torino e Save the Children di alleano per sostenere i diritti dei più piccoli

Una collaborazione già avviata in passato, che ha dato i suoi primi frutti, ma che ora trova la sua formalizzazione ufficiale. L'Università di Torino e Save the Children si alleano per promuovere attività in materia di protezione e promozione dei diritti delle persone di età minore. 

"Sono tante le discipline che si collegano ai temi trattati da Save the Children e in questi anni sono già fiorite collaborazioni - dice il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna -, ma abbiamo voluto costruire una casa comune che, oltre a sancire l'esistente, promuova anche nuove iniziative e attività. Peraltro c'è ancora molto da studiare e su cui fare ricerca, per avere strumenti da utilizzare in futuro in maniera ancora più efficace. Su temi di questo genere bisogna tenere accesa l'attenzione, senza permettere che si formi un po' di pigrizia che a volte coinvolge la politica e la società".

"Come Save the children siamo presenti a Torino in molte aree come Vallette o Falchera per combattere la povertà educativa e la dispersione scolastica - aggiunge la direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, Raffaella Milano -, ma anche la lotta alle diseguaglianze. Gli ambiti in cui possiamo collaborare ancora di più sono tanti e proprio nei prossimi giorni, il 18 gennaio, partirà il programma Volontari per l'educazione, che riguarda la possibilità per gli studenti e le studentesse di affiancare nel sostegno allo studio bambini e adolescenti che a causa della dad e della scuola a singhiozzo sono rimasti indietro. Il malessere inizialmente si manifesta con assenze prolungate da scuola, che poi si trasformano in veri abbandoni".

"La pandemia ha generato un'emergenza globale senza precedenti non solo dal punto di vista sanitario o economico, ma anche sociale ed educativo -  dice Giulia Gozzelino, ricercatrice nell’ambito del progetto Unito – Save the Children “Povertà educativa e Covid-19: linee di riflessione pedagogica e di advocacy per i minori” -. Sono state ampliate le disuguaglianze e ha generato nuovi bisogni. Con la nostra attività, concentrandoci sulla città di Torino, vogliamo dare ascolto alle voci che chiedono aiuto per creare nuovi strumenti su argomenti come la relazionalità tra le persone, ma anche la consapevolezza della persona. Nell'estate 2020 è stato scelto un target fatto di mamme e bimbi da 0-6 anni, ma senza dimenticare gli adolescenti e il disagio che stanno vivendo in questo momento".

Massimiliano Sciullo