Cultura e spettacoli - 27 gennaio 2021, 13:03

Alla Scuola di Comics di Torino i disegni del militare internato nel lager diventano un fumetto

Un progetto realizzato dagli studenti partendo dal libro di Antonella Bartolo Colaleo "Matite sbriciolate"

Un'immagine del progetto "Matite sbriciolate"

In occasione del Giorno della Memoria 2021, la Scuola Internazionale di Comics, con sede a Torino, lancia un nuovo progetto che unisce il valore della testimonianza al potere delle immagini. Si tratta dell’adattamento illustrato della versione per bambini e ragazzi del libro Matite sbriciolate di Antonella Bartolo Colaleo, già pubblicato da Rubbettino Editore (2018), sui militari internati nei lager nazisti.

Il volume, rivolto originariamente a un pubblico adulto, comprende trentaquattro disegni realizzati durante la prigionia dal capitano Antonio Colaleo, suocero dell'autrice, che raffigurano i campi di concentramento tedeschi e polacchi. Immagini intrecciate alle vicende dei 650 mila militari italiani che, dopo l’8 settembre ’43, dissero no al nazifascismo e, per questo, vennero deportati nei territori del Terzo Reich. Colaleo tornò nella sua Bari, ma i suoi lavori restarono chiusi in un cassetto.

Questo libro è una promessa fatta negli anni ’70 a mio suocero - racconta Antonella Bartolo Colaleo, da molti anni residente a Chieri -. Lo avevo convinto a pubblicare i disegni della sua prigionia perché ritenevo fossero un documento importante, ma allora non c’era interesse per queste storie e il mio progetto non aveva avuto seguito. Ho ritrovato quei disegni e ho provato a ripercorrere il viaggio di Nonno Antonio dal giorno del suo arresto verso la prigionia; ho incontrato gli ultimi testimoni, ho visitato i luoghi dell’internamento e ho letto i racconti di altri militari. Nel corso della ricerca mi sono imbattuta in un’interessante documentazione fotografica. Ho deciso, allora, di mettere a confronto i disegni di Nonno Antonio con alcuni scatti fotografici di altri internati e ho cercato di intrecciare storie ed emozioni".

"Man mano che procedevo nella lettura - continua -, le parole dei prigionieri si affollavano nei miei pensieri, ho provato anch’io quella rabbia di fronte all’ingiustizia e ai maltrattamenti. Più cercavo di andare avanti, più pesante diventava per me il fardello. Mi sono chiesta mille volte com’è stato possibile che accadesse ciò che è accaduto. Con il pretesto di pubblicare i disegni di Nonno Antonio ho scoperto, capito e amato la storia degli internati militari italiani. E’ stata per me un’esperienza di grande intensità ma anche di sofferenza. L’unico modo per mantenere, anche se tardivamente, la mia promessa”.

Ora l'intento della scrittrice è di arrivare ai bambini, testimoni di domani, raccontando loro una storia vera al fine di spingerli a ricordare gli insegnamenti del passato e a conoscere e riscoprire, a loro volta, le proprie vicende familiari.

Gli studenti del terzo anno del corso di Illustrazione dell'Accademia si stanno cimentando nel rendere l’argomento fruibile anche alle giovanissime generazioni, creando un album illustrato alla portata di tutti. 

Il progetto, se verrà selezionato da una casa editrice, potrà essere portato avanti e completato a livello grafico/editoriale grazie alla sinergia con le classi dell’ultimo anno del corso di Graphic Design.

Manuela Marascio