Nemmeno il freddo e la neve fermano la protesta dei dipendenti della Spefar, azienda che si occupava del confezionamento dei blister per conto dell'impresa chimico-farmaceutica Procemsa, che ha revocato il suo contratto di committenza. Alla base della decisione, dicono i sindacati, una controversia legale tra le due aziende che ha generato lo stop dopo molti anni di collaborazione.
La vicenda ha visto i lavoratori e le lavoratrici (in tutto 34, la maggioranza dei quali sono donne e con solo questo reddito cui aggrapparsi) ritrovarsi improvvisamente senza lavoro. E dunque sono iniziate da circa una settimana le manifestazioni di protesta davanti alla sede di Procemsa, a Nichelino, in via Vernea 129.
Una protesta che non intende fermarsi (nonostante il clima inclemente). "I lavoratori sono privi di qualsiasi sostegno al reddito - dice Lorena Cardone, Filcams Cgil Torino - ed è una situazione insostenibile. Siamo in presidio permanente e continueremo perché Procemsa deve assumersi le sue responsabilità e garantire l'occupazione a questi lavoratori, che danno il proprio contributo ormai da molti anni. Le aziende risolvano il contezioso tra loro, senza che siano i lavoratori ad andarci di mezzo".
Un primo spiraglio si è aperto con un appuntamento fissato a metà della prossima settimana con l'azienda committente, grazie anche alla mediazione dell'Unione Industriale di Torino. Per ora, fino al 31 marzo, i dipendenti percepiranno la cassa integrazione.