La medaglia d'argento (insperata) per Luca De Aliprandini in slalom gigante come buon auspicio per un Piemonte che vuole ancora essere protagonista sulle nevi: la nostra regione si candida infatti a ospitare nel 2029 i Mondiali di sci e si presenta proprio durante Cortina 2021, che in questi giorni fa da cornice allo stesso evento.
A Sestriere, in particolare, una delle culle dello sci alpino in quella che già è stata una delle valli Olimpiche nel 2006. "Una candidatura importantissima, con un filo conduttore con i Mondiali che stiamo vivendo oggi - dice il presidente della Federazione italiana sci, Flavio Roda - a conferma di un grande interesse per questo sport, soprattutto dopo i Giochi invernali del 2026". "Sappiamo bene quello che ha fatto durante i Mondiali, le Olimpiadi e le gare di coppa del mondo, ecco perché abbiamo sposato appieno la candidatura di Sestriere, sperando che possa centrare l'obiettivo".
I Giochi Invernali 2026, ferita che ancora brucia
"Abbiamo ancora la ferita che brucia, quella delle Olimpiadi invernali 2026 - dice Fabrizio Ricca, assessore regionale allo sport -, ma siamo gente che non si arrende e che guarda avanti. Siamo una terra di sport e nel 2022 saremo candidati a regione europea dello sport, e in seguito per i Masters game e le Universiadi invernali. Lo sport è un motore importante per un territorio che in questo momento sta soffrendo: vogliamo dare un segnale e spingere la gente a guardare avanti".
[Il sindaco di Sestriere, Gianni Poncet]
Pronti 50 milioni per tutto il sistema neve del Piemonte
“Intorno alla neve c'è una vera industria, nonostante gli schiaffi presi negli ultimi giorni - conclude l'ex sindaco di Sestriere, Valter Marin, oggi consigliere della Regione e membro della commissione turismo - e Sestriere sarà la punta dell'iceberg per lo sviluppo dell'intero sistema neve del Piemonte, con un investimento di circa 50 milioni, così da lasciare un'eredità dopo i Mondiali, come sede di allenamento delle Nazionali di sci, ma anche per aumentare e rinforzare la base dei praticanti, a cominciare dallo sci club".
"Abbiamo tentato di riproporre il sogno olimpico del 2026 - ha concluso Evelina Christillin -, ma ci è rimasto un nodo in gola, per quanto sia felice per Cortina. Siamo capaci e ci aspettiamo di poterlo dimostrare di nuovo. Vogliamo ripartire, con fiducia, perché le montagne italiane sono le migliori per l'organizzazione di questi eventi".