Sono le giostre "per antonomasia": i classici caroselli con i cavalli a dondolo o le automobiline che si trovano, da sempre, nei parchi o nelle aree verdi cittadine. Sono, tipicamente, a gestione familiare. Sono una decina sul territorio di Torino. E da mesi non possono "funzionare": un interpretazione della normativa le incasella, infatti, nella categoria degli "spettacoli itineranti", chiusi a causa Covid.
"Questo succede in Piemonte: non in altre Regioni italiane, quali per esempio la Liguria, dove queste attrazioni continuano a lavorare", denuncia il consigliere comunale Silvio Magliano (Moderati). "Questione di interpretazione, dunque. Chiedo di ripensare l'interpretazione della norma: si tratta di attività assolutamente sicure e sanificabili dopo ogni utilizzo (a differenza di altalene, scivoli e palestrine delle aree gioco comunali, regolarmente aperte, utilizzate di continuo e mai sanificate dopo l'uso). Non ha alcun senso che a questi giostrai (una manciata sul nostro territorio) sia impedito di lavorare. Parliamo di poche giostre singole (non certo di luna park), presso le quali il rischio di assembramenti è sostanzialmente nullo e che possono funzionare in assoluta sicurezza. Troviamo il modo di permettere loro di restare aperti o per queste piccole imprese sarà la fine. Sul tema, presenterò un'interpellanza in Sala Rossa".