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Politica | 03 marzo 2021, 18:32

Comunali rinviate a ottobre: penalizzato Damilano, il centrosinistra si può unire con le Primarie

Sospiro di sollievo anche per il Movimento 5 Stelle, che con qualche mese in più ha tempo per riorganizzarsi

elezioni comunali scheda inserita nell'urna

Elezioni comunali foto di repertorio

Slittano quasi sicuramente al 10 ed 11 ottobre - con eventuale ballottaggio il 24/25 - le Elezioni Comunali 2021, anche se manca ancora l'ufficialità del decreto del Consiglio dei Ministri. Oltre a Torino sono chiamate alle urne le più importanti città italiane come Milano, Roma, Bologna e Napoli.

Uno spostamento che all'ombra della Mole penalizza quello che a tutti gli effetti è l'unico candidato, cioè Paolo Damilano per il centrodestra. Se è vero che dopo la sua investitura da parte della Lega, manca ancora quella ufficiale dal tavolo di coalizione romano - dove siedono anche Forza Italia e Fratelli d'Italia - l'imprenditore delle acque è partito da tempo a fare campagna elettorale. Il posticipo delle amministrative rischia dunque di bruciare il vantaggio accumulato in questi mesi. Damilano stesso negli scorsi giorni si era detto contrario allo slittamento, dicendo che la scelta avrebbe rischiato di "penalizzare in modo grave la ripartenza delle città, paralizzare i progetti, impedire una programmazione efficace".

A seguito del possibile rinvio l'imprenditore ha oggi auspicato che le decisioni vengano "prese nei Consigli comunali dalle stesse larghe intese che sostengono il governo Draghi e in sinergia con le Regioni", per poi annunciare di concentrarsi "sul lavoro programmatico del Tavolo per Torino. Chi assumerà la guida della città a ottobre dovrà avere subito pronto un credibile piano di ricostruzione per l’uscita dalla peggior crisi del dopoguerra”.

Le elezioni in autunno avvantaggiano invece un centrosinistra in questo momento litigioso, che non riesce a fare sintesi su un candidato. Se l'area più progressista invoca le Primarie e punta ancora su Mauro Salizzoni, una parte consistente del Pd è a favore di Stefano Lo Russo. Lo slittamento consentirebbe così di fare le consultazioni dem tramite la piattaforma online, arrivando finalmente a unico nome, con buona pace di chi voleva saltare questo passaggio e candidare direttamente il professore del Politecnico.

E lo spostamento permette anche al M5S, in questo momento in stasi, di organizzarsi. Roma ha infatti imposto alla campagna elettorale dei pentastellati torinesi un freno per la formazione del Governo Draghi. Con il nuovo esecutivo, e più tempo a disposizione, i grillini possono costruire un programma e individuare soprattutto chi raccoglierà l'eredità dell'attuale sindaco Appendino. Le speranze di ripetere il risultato delle elezioni 2016, che li videro trionfare al ballottaggio e guidare la città per cinque anni, sono basse. In questi mesi il M5S potrebbe però recuperare un parte dei consensi persi.

Cinzia Gatti

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